lunedì 28 maggio 2012

Shanghai: ita-dane-matematico in Cina

Grattacieli
26 maggio 2012: ovvero una giornata che mi è durata trenta ore complice il fuso orario Shanghai (Cina) - Aalborg (Danimarca) e che mi sta provocando un fastidioso jet-lag di sei ore di salto.
Ma andiamo con ordine: perché sono stato lontano da questo blog per una settimana gettando nello sconforto i milioni di fan che mi seguono da tutto il mondo? Perché mi hanno mandato in Cina per una settimana ove sono stato bloccato dalla censura. Ora ovviamente alcuni di voi si chiederanno: perché dovrei andare in Cina? Già! Perché? Ma è ovvio! Per incontrare il gruppo di ricerca cinese con cui la mia università collabora. Quindi è tutto terribilmente logico: un matematico italiano che fa il PhD in Danimarca in collaborazione con la Cina. Semplice e chiaro. Una specie di strano gioco cosmopolita che mi ha fatto affrontare la terra dei mandarini (non i frutti) forte del mio possente inglese.

Cosa ho imparato e ottenuto da questo percorso spirituale - matematico - linguistico?
Nella più grande delle tradizioni innovative portate avanti da questo blog vi proponiamo quindi il solito terribile elenco che potrete scorrere grazie alle possenti tecnologie messe a disposizioni dal mondo informatico.

Stessi grattacieli di prima ma in abito da sera.

  • I cinesi guidano da cani: prendete l'arroganza dei Milanesi, aggiungeteci la caoticità dei Napoletani, shakerate con la volontà di bestemmiare dei Vicentini, aggiungete l'orchestra clacsoccista di Roma e potrete avere una pallida idea di cosa vi potrete ritrovare. Auto che superano da sinistra, destra, sopra, sotto, in diagonale. Gente in motorino senza casco. Taxi che curvano col rosso. Clacson che inneggiano all'impazzata alla rivoluzione anti-semaforica. Un'esperienza da provare.
Strade su strade che stanno sopra altre strade
  • La quantità di cibo che un ristorante cinese vi potrà mettere a disposizione durante un pranzo o una cena è pari a quella che basterebbe per nutrire mezzo stato americano. Ci si piazza su di un tavolo rotondo, a turno o uno per tutti, si ordinano un imprecisato numero di pietanze che saranno portate gradualmente su di una parte sopraelevata centrale rotonda che può girare su stessa. Da qua i commensali, con abile movimento delle bacchette, possono scegliere fra le varie portate e provare un po' di tutto. Ho provato cibi che vanno dai ravioli con salsa a spaghetti immersi nella soia, da qualcosa di grasso fritto a un latte di noce di cocco con all'interno qualcosa di rana, dal pollo con qualcosa di mandorla al classico riso. Mi piacerebbe dare una versione più lunga di quello che ho mangiato ma la verità è che su nove casi su dieci non lo so nemmeno io: combinazioni di pollo, manzo, maiale, verdura, frutta e quant'altro generavano un qualcosa di imprecisato. Molto buono quasi in tutti i casi, ma imprecisato.
Cibo! Cibo! Troppo cibo!
  • Tronfio dell'inglese imparato in terra danese sono arrivato in Cina con la dolce speranza di poter usare in qualche modo l'idioma anglosassone al posto del cinese. La Cina ha preso le mie speranze linguistiche, le ha mutate in un foglio di carta tre metri per otto, ha creato un origami a forma di Gran Bretagna e poi ci ha dato fuoco. Questo per dirmi un chiaro "NO!". Se devo stare a Shanghai devo parlare il mandarino dialettale shanganese. E se non voglio farlo sarò destinato ad una vita emarginata di feste, party e birrette con studenti internazionali che sanno parlare inglese e un inglese troppo stentato per una vera vita cinese. Se dicessi al mio io passato che avrei dovuto studiare anche il cinese (dopo latino, inglese, tedesco e danese) probabilmente mi sputerebbe in un occhio.
Nemmeno la Coca Cola può qualcosa contro la lingua cinese
  • Per girare per Shanghai, io, un Ph.D. danese e uno puertoricanico, ci siamo fatti strada con la guida datoci dal professore organizzatore di questo evento. La guida è stata la nostra Bibbia: essa ci ha guidato nell'entroterra shanganesi, ci ha salvato da dei truffatori, ci ha insegnato l'arte del mercaneggiare (sono riuscito a portare una scacchiera per Go da 580 Yuan a 300 Yuan) (non comprata, era comunque un furto), ci ha fatto capire quali negozi erano interessati da vedere e ci ha aiutato a comunicare con i taxisti. Ma la Cina nel suo ateismo ci ha dimostrato che la nostra guida di salvezza non è infallibile: un intero locale per massaggi dove volevano andare i miei due amici è stato sostituito da un parco. E la mappa della guida è di solo due anni fa. Segni di una città che continua a cambiare.
In giro per le vie di Shanghai
  • Il gruppo più strano visto a Shanghai dal sottoscritto era formato da tre danesi, un italiano, uno spagnolo, una francese, un portoricano, un tedesco, un olandese e tre cinesi. Credo che anche il lettore abbia compreso che tale ammasso internazionale era proprio il nostro gruppo di matematici alla riscossa. Nella nostra esoticità siamo stati fermati anche un paio di volte per foto artistiche con altri turisti del luogo sulla Oriental Pearl Tower (altissima e abbastanza brutta torre di Shanghai dalla silhouette equivocabile). Noi occidentali siamo terribilmente esotici. Specie se si hanno i capelli biondi come lo studente Ph.D. danese.
Oriental Pearl Tower
  • Shanghai offre una situazione sociale strana: se state nelle vie principali vi troverete ad affrontare la vita moderna della capitale economica cinese. Quindi grattacieli iper-illuminati, decine e decine di negozi dedicati a vestiario e cibarie (molte mai viste prima), un generale ordine e gente che va di fretta senza degnarti di una minima occhiata. Se invece andate in una via secondaria, vi si spalanca la Cina tradizionale, casette minuscole un po' mal ridotte, mercato all'aperto, polli vivi uccisi sulla strada per il miglior offerente, gente che gioca a scacchi cinesi accanto al proprio negozio, traffico che cerca di farsi strada fra i passanti che esitano nel loro shopping. Entrambi i mondi hanno il loro fascino.
Arco che fa da spartiacque fra zona turistica e zona per cinesi
  • Internet è censurato ed  è il motivo per cui non ho scritto in questo blog per un bel po'. Google cinese non esiste, ci si reindirizza su quello di Hong Kong, Facebook non si può usare, Twitter non cinguetta in mandarino, Google+ è sconosciuto in Cina (ma anche nel resto del mondo), Youtube non trasmette, Wikipedia.org ha seri problemi di connessione, Skype non mi ha dato grandi segni di vita, i blog sono tutti bloccati. Per il resto dei siti pochi problemi a parte la connessione a rallentatore. Gmail, Outlook Online, 9gag, Last.fm, Grooveshark, Geekissimo, ecc... funzionano tutti senza problemi. Dovrò trovare una soluzione a questo problema nei mesi a venire. 
Shanghai di notte. Inserita qua perché fa molto serie di fantascienza con problemi di censura.
E qua per ora concludo la lista. In futuro si parlerà sicuramente ancora di Cina (visto che ci dovrò tornare l'anno prossimo per tre mesi) e di questo viaggio, ma per ora credo che possa bastare così.

Tutte le foto sono state fatte dal sottoscritto con una macchina fotografica particolarmente smarsa.


sabato 19 maggio 2012

Memerizziamo i meme

Ci si prepara psicologicamente per il viaggio in Cina e cosa c'è di meglio di un qualcosa della spiegazione misteriosa e oscura su che cosa sono i meme?
Comprendere i meme è un po' come pretendere di intuire il linguaggio underground di Internet, sono un po' come il rap dei poveri o l'ironia di un cabaret non riuscito. Ma cosa sono? Perché esistono? Da dove vengono? Quando sono nati? Perché voglio parlarvi dei meme?

Video con un po' di meme

Andiamo con ordine: un "meme" è un'immagine, un video o uno stile ripetuto fino alla nausea con piccole varianti in maniera tendenzialmente comica. Credo che su Facebook avreste visto miriadi di Willy Wonka (old style) ironici o i cosidetti rage comics (ometti stilizzati dalle faccie stereotipate). Quelli sono dei meme.

Esistono perché tendenzialmente generano ilarità, divertimento, ironia, voglia di uccidere il prossimo con una katana, sorriso. Nascono da un'immagine potenzialmente buona (Ridicolus Photogenic Guy per esempio) , una frase fondamentalmente significativa (THIS IS SPARTAAAA!!!), un'ironia costantemente ripetuta (awkward penguin), un video particolarmente buono (Nyan-cat song), un odio generalizzato verso un qualcosa (la musica di Justin Bieber) o uno stile semplice da reinterpretare (i Rage comics). In seguito vengono portati avanti da una o più community on-line che col passaparola tendono a far diventare famoso il meme.


Le community di partenza dei meme più grosse sono probabilmente 4chan (non visitatelo) e Reddit (non lo conosco), 9gag (più alla portata del visitatore occasionale) arriva subito dopo. Per capire la portata di questi siti, 9gag è forte di oltre tre milioni di like su Facebook e quasi un milione di Follower su Twitter. 4chan, invece, è l'image-board dove è iniziato il fenomeno degli Anonymous che tanto sta sconvolgendo la rete in questo ultimo periodo. La community di Facebook arriva molto dopo, ma è tendenzialmente dove il meme cresce e poi, gradualmente, muore.

I meme sono nati molto prima dell'esistenza dei siti quali 4chan, Reddit, 9gag, Facebook, Twitter, youtube ecc... anche se prima il fenomeno era (fortunatamente) meno diffuso perché meno di massa. Il primo meme che credo di ricordare probabilmente è dato una .gif di tre odiosi criceti che si muovono su e giù con la canzone di Robin Hood di sottofondo. Una cosa odiosa, pericolo e portatrice di dolore al prossimo. Ma quando si andava avanti di 56kb e l'email era il mezzo di comunicazione migliore sulla rete ci si doveva accontentare di questo.

Canzone dei criceti remix

Perché vi ho parlato dei meme? Beh... per mettervi in guardia in relazione sul racconto Immersion che sto pubblicando su questa board. Immersion narra le vicende del videogioco di ruolo online New World che viene attaccato dagli hacker Anonymous di 4chan. Per compiere quest'attacco gli Anonymous utilizzeranno appunto i meme sovradescritti come armi d'attacco in uno scontro che vede contrapporsi due diverse concezioni del divertimento online. Da una parte gli utenti che si divertono giocando ad essere eroi, dall'altra gli hacker che si divertono dando fastidio con meme ironici e a tratti fastidiosi.

Spero che questi piccolo post vi abbia chiarito un po' qualcosa in proposito dei meme che vedete in giro per la rete. Ci si sente probabilmente presto muro virtuale cinese permettendo.
Qualche link per chi volesse approfondire: http://memebase.com/ , http://9gag.com/ , http://encyclopediadramatica.se/Main_Page


giovedì 17 maggio 2012

Le categorie dei videogiocatori

15 maggio 2012.
Una data che a molti non dirà niente ma che per molti ha avuto un significato profondo; board su internet sono stati invase per preannunciare l'evento, ragazze sono state lasciate senza colpo ferire in quel giorno, migliaia di persone si sono buttate nella rissa della battaglia, altrettante hanno gridato contro il cielo (o i server, che dir si voglia).
Per chi ancora sapesse di cosa sto parlando, l'argomento è Diablo III. No! Aspettate solo un secondo! Non voglio parlarvi di Diablo III. Ne so poco anch'io su Diablo The Third e non voglio parlarvi di esso, ripeto. Voglio parlarvi dei videogiocatori, cosa che magari potrà interessare anche una persona che non ha preso mai un controller in mano.

Prima di iniziare il PhD in Danimarca ero sempre stato un buon videogiocatore pro-Nintendo: ho posseduto il Wii, ora ho il Nintendo 3DS e non ho disdegnato qualche gioco sul pc. Purtroppo si cresce, si inizia a studiare e il tempo diminuisce, gli interessi diventano altri e l'essere un videogiocatore pian piano sbiadisce in un bel ricordo che rimane comunque nella memoria. Da hardcore gamer sono così diventato un softcore gamer (mia definizione). Ma cosa sono queste categorie?
I videogiocatori, a mio parere, si possono dividere in diverse categorie che ora elencherò per il puro piacere sadico dell'elenco:

  • l'hardcore gamer: è l'archeotipo di videogiocatore, prova un po' di tutto e gioca non solo per divertirsi, ma anche per gustarsi il mondo che i programmatori sono riusciti a ricreare. L'hardcore gamer è il classico individuo che alla domanda: "Secondo voi il videogioco è arte?", ti risponde di "si" sicuro elogiando la qualità grafica, le colonne sonore, la trama e le sensazioni. E' colui che percepisce Skyrim, Mushroom Kingdom o la Firenze di Ezio Auditore come un qualcosa di più profondo di un semplice background.
  • il fanboy: è il corrispettivo del fanatico della Apple, soltanto che al posto del logo della mela ci può essere la casa Nintendo, la console Sony, il genere degli RPG (Role Player Game) o la serie Mass Effect. E' colui che sembra avere il paraocchi su i probabili difetti del proprio gioco preferito, quello che va dagli amici affermando che esso è la nuova bibbia e che lui è il nuovo messia portatore della verità. Se ne vedete uno colpitelo con un mattone e poi fuggite più lontano che potete prima che vi inviti a fare un cosplayer di Snake.

  • il casual: è il videogiocatore più comune. E' quello che non sa praticamente niente di videogame ma che ritiene di essere un grande conoscitore dell'arte dei videogame perché possiede giochi dalla grafica spezza-mascella come Final Fantasy XIII o l'ultimo Tomb Raider. In questi il comportamento che dovete tenere dipende dalla risposta alla domanda: "Cosa ne pensi della serie The legend of Zelda?". Se il casual ti risponde che è un gioco per bambini potete passare avanti come Dante con gli ignavi (no, non il Dante di Devil May Cry), se invece vi risponde affermando: "No, non mi piace Zelda perché è una stupida ragazzina" allora potete buttarlo in una fossa in pieno stile 300.
  • il parente / fidanzata / zio: quello che proprio non sa assolutamente niente ma proprio niente di videogiochi, ma si compra la Wii per giocare a Tennis, fare ginnastica con la tavoletta e guardarsi qualche volta le foto. Scuotete la testa e fatevi qualche partita a Tennis (che è comunque divertente). Se vi va bene vi divertirete, se vi va male sarete battuti dalla nonnina di 89 anni che vi sfotterà per i prossimi anni di vita (che la nonnina possa vivere per sempre).
  • il softcore gamer: è colui che si posiziona fra l'hardcore gamer e il casual, gioca un po' di tutto, fa un po' di tutto, si diverte senza strafare, solitamente prende un gioco per stufarsi il giorno dopo, ha una discreta collezione di videogiochi, tende a seguire i blockbuster come il casual ma si affeziona alle serie come l'hardcore gamer. E' il signor "un po'". Praticamente il miglior amico di qualsiasi videogiocatore perché gioca prevalentemente per divertirsi.

  • il giocatore online: è colui che ha rinunciato alla propria vita sociale per giochi come Ogame, World of Warcraft o il multiplayer Call of Duty. Non ha importanza quanto tempo, quanta volontà, quanto dolore si è speso... l'importante è livellare, livellare, LIVELLARE!!! Capirete di aver incontrato uno di questi individui quando ad un vostro saluto, loro vi risponderanno: "En Taro Adun Esecutore". Sono incontri rari perché il giocatore online non può mettere in pausa, non può mancare ai rush e alle guerre alle due di notte, spesso dorme di giorno durante il corso di algoritmi 2.
  • l'oscura massa: ovvero la gente che crede che i videogiochi sono uno strumento di paura. E la paura genera odio. L'odio genera rabbia. E la rabbia porta al lato oscuro della Forza con tutto quanto ne consegue. Tutto quel gruppo che non ha mai toccato un videogame e sa per certezza che sono una cosa ignorante e stupida, intrisa di violenza e frustrazione per un pubblico di bambocci. Oggi si lotta per i diritti per gli omosessuali, domani si lotterà per i diritti dei videogiocatori. Della serie il "bigottismo diffuso e sparso".
  • il tablettaro - smartphonaro: guarda! Sono un videogiocatore! Gioco ad Angry Birds! Ehy! Quello è il mio iPhone 4S da un milione e mezzo di euro! Ridammelo subito! No! Non è una palla da baseball! NOOOOOOO!!! [Smack! Fuoricampo!]
  • vari ed eventuali: che ci siamo dimenticati e con cui ci scusiamo riverentissimamente.

Voi in che categoria vi inserite?

Per concludere un link alla mia board su Pinterest dedicata ai videogiochi:

martedì 15 maggio 2012

Mal di testa

E ci si ritrova così ad un pigro mercoledì di maggio a discutere di quello che era, quello che siamo e quello che sarà. Immaginatemi in questo momento con un bicchiere di cognac in mano, in uno di quei bar dimenticati ove la luce è soffusa e la musica di sottofondo è quella del jazz. Quella in cui potrebbe entrare il classico detective deluso dalle sue aspettative e che vuole sfogarsi senza però far pervenire il proprio dolore.
Immaginatemi lì, però con un certo sorriso, con la schiena rivolta al bancone, i gomiti posizionati sul tavolo leggermente umido di birra, il bicchiere di cognac vicino alle labbra e io che guardo verso il fondo del locale.
Seguite ora, per un momento, il mio sguardo e guardiamo insieme che cosa succede. perché in fondo ha quasi un tocco di magico notare come le vite altrui ci sfiorano, ci lambiscono, quasi si toccano ma poi scorrono accanto a noi senza che ci curiamo.
Non è alla coppia felice che sta flirtando in un angolo a cui puntiamo, altrimenti sarebbe banale, forse addirittura patetica e smielosa. Non puntiamo nemmeno a quella ragazza posizionata da sola con un drink alla fragola. Nel suo vestitino scollato è quasi volgare e la lacrima che le riga la guancia sinistra ci fa presupporre una storia fin troppo scontata, trita e ritrita, fatta di amori e tradimenti, forse una lite e poc'altro. Storie di cui la cronaca è piena.
No! Puntiamo, invece, a quella signora dal coordinamento dell'abito e del corpo monocolore: occhi, capelli, soprabito, vestito, camicia, pantaloni, scarpe, spero non le mutande. Tutte di una qualche tonalità castana, marrone, mora o marroncino. E' seduta in un angolo, guarda senza quasi respirare il proprio thè, presumibilmente alla pesca, mentre con la mano sinistra si tiene il mento e col mignolo sinistro tiene il tempo del jazzista. Attorno alla tazza, in piedi come piccoli soldati, stanno una decina scarsa di roccheti colorati: dal bianco al nero, dal rosso al verde, dal giallo all'azzurro. Tanti piccoli fili di lana posizionati lì senza alcun perché. Talvolta la donna marrone ne raccoglie uno e sembra farci un nodo, un piccolo nodo, molto molto stretto. Poi lo rimette nella sua posizione originale e ritorna col pugnetto sotto al mento ad ascoltare la musica.
Ecco! L'avete vista? Certo! Anche se nella vostra immaginazione, dovete averla vista! Guardate attentamente! Ora sta per prendere il rocchetto viola! Tak! Velocissima! Ha preso in mano il filo, lo ha attorcigliato e ci ha fatto il nodo.
Ma perché lo fa? Mi spiegate il motivo per cui una donna, in mezzo ad un bar di questo tipo dovrebbe mettersi a fare nodi su diversi rocchetti colorati? Mi rifiuto di ascoltare la vostra banale risposta che riporta a pazzia, antistress o voglia di dare fastidio agli altri avventori del bar con uno stupido giochetto psicologico. No, no! E' troppo facile! Ci deve essere qualcos'altro... qualcos'altro...
Ed eccola, improvvisa! Si alza di scatto, butta di getto tutti i rocchetti in una brutta borsa color castagna e ad ampie falcate si dirige verso la mia direzione. Butto il naso nel cognac per non farmi notare. Bevo a piccoli sorsi mentre la sento passare dietro di me. Riesco a scorgerla con un leggero sforzo: in piedi si nota che non è una donna bellissima, il naso troppo grosso, la vita fin troppo magra, il seno troppo scarso, la pelle troppo bianca in netto contrasto col suo marrone. Sento i tintinnare della porta d'ingresso ed è fuori!
Siete contenti ora? Sono qua con un cognac e una storia da raccontare su di una donna che gioca coi fili di lana a parlare col nulla. Probabilmente il matto sono io... che cosa? Sotto il tavolo? Un rocchetto color verde? Ehy! Buona vista, non l'avevo notato. Allora ci tenete a me!
Mi dirigo verso il tavolo ove era seduta la donna in marrone, la coppietta impegnata a filtrare mi ignora completamente, stranamente la ragazza volgare mi sorride sotto ad una nuova serie di lacrime. Ricambio il sorriso con un altro sorriso, ma continuo a dirigermi verso il rocchetto verde. Scusatemi, ma gentilezza e curiosità sono parole che fanno rima con la mia persona. Raccolgo finalmente il rocchetto verde, me lo metto in tasca e guardo verso la ragazza, che in effetti non è così volgare ma alquanto carina. Niente! Si è già immersa col suo cellulare a scrivere un poema verso la sua amica del cuore, potrebbe averne per trenta secondi quanto per due ore e mezza. Inutile aspettare.
Torno nella mia postazione presso il bancone ed esamino finalmente il rocchetto. E' a ciambella, all'interno del buco c'è un messaggio con su scritto: "Speranza". Conto i nodi che ci sono su tutto lo spago, perdo il conto una ventina di volta ma alla fine arrivo a quota quarantasei.
Qualche idea? Qualche suggerimento? Nessuno?
E vabbè! Ci faccio un nodo! Magari ci verrà in mente in futuro.

Lascio il locale col rocchetto in tasca.
Verde.
Quarantasei. 
"Speranza". 
Mai avuto un mal di testa come oggi.


lunedì 14 maggio 2012

Elevato alla Currents

Una  delle cose che mi piace è garantire ai miei lettori la migliore comodità possibile per leggere il mio blog (ma anche quello degli altri). Per questo motivo volevo avvertirvi che ho integrato "Elevato alla 134°" con Google Currents. Dal seguente link potrete iscrivervi ai feeds per Google Currents:


Elevato alla 134° su Google Current a sua volta su Galaxy Tab. 10.1

Google Currents è un potente lettore feed per tablet / iPad / smartphone / iPhone molto elegante e che garantisce una lettura da schermo non fastidiosa e per niente pesante. Se siete utenti che seguono numerosi blog o siti d'informazione, se avete a portata di mano uno degli strumenti di lettura sopra citati e se volete una buona alternativa all'ottimo Flipboard (che per ora non c'è su Android) vi consiglio di provarlo almeno una volta.
Qua il link per il download dal Google Play (il mercato di Google): 


domenica 13 maggio 2012

Vita teatrale

L'autore di questo blog che fa disegni a caso su di un foglio
mentre una donna guarda lontano.
Creiamo un piccolo angolo di psicologia spiccia che più spiccia non si può in maniera tale che qualcuno si fa quattro risate e possa dire frasi retoriche come: "Cavolo! Anch'io ho sempre avuto questa sensazione!".

Uno dei giochi psicologici che spesso mi ritrovo a fare con me stesso è quello di chiedermi quanto di teatrale la mia vita ha. Sono io il protagonista della mia vita? Chi è il mio antagonista? Nella vita del buon Sempronio io sono uno dei personaggi principali oppure una mera comparsa sullo sfondo?
Quando alle medie frequentai le lezioni di musica, il mio insegnante mi spiegò la differenza fra i vari partecipanti della tragedia / commedia / opera / racconto che pubblichi su Internet e che non finisci solo per dare fastidio ai tuoi lettori:
Deus ex Machina secondo Google
  • c'è il protagonista: è colui per un motivo o per l'altro gli vuoi bene perché in fondo ti ci identifichi. Solitamente è un personaggio buono che più buono non si può, ma non mancano gli anti-eroi che prendono il ruolo da protagonista. 
  • c'è l'antagonista: il personaggio che odia il protagonista da motivi che vanno dalla donna amata al fatto che il protagonista non gli ha lasciato il lato pulito del marciapiede (stramaledetto Don Cristoforo). In questa categoria novantanove casi su cento ti ritrovi solo personaggi malvagi e dall'istinto iper-carismatico. Come non si può non fare il tifo per Rasputin in Anastasia o per Jafar in Aladin? Ed inoltre spesso nei cartoni Disney hanno anche la canzone più bella.
  • c'è la deuteragonista: che secondo il dizionario di "Corriere.it" è il personaggio di spicco che accompagna l'eroe, ma che per il sottoscritto è sempre la ragazza contesa fra il protagonista e l'antagonista. Poi effettivamente c'è quel trittico d'amore fra Frodo / Sam / Sauron che non spiace. Però vabbè!
  • c'è il deus ex machina: che è l'individuo (o l'oggetto) che muta i destini delle persone. In questa categoria ci può benissimo stare il classico manipolatore nell'ombra che tira i fili di tutti i personaggi solo per il gusto di farlo come il buffone di corte che clicca il pulsante dell'apocalisse il giorno prima dell'arrivo dei signori dell'apocalisse (con la crisi pre-lavorativa che ne consegue).
  • i personaggi secondari: quelli che conosci, ci vuoi bene ma sono solo stereotipi di se stessi. Non hanno carattere a parte il ruolo che gli è stato dato. Se uno è un calzolaio non lo vedrai fare bungee-jumping dall'empire state building con la colonna sonora di Heidi, no! Sarà sempre un calzolaio e farà scarpe ventiquattro ore su ventiquattro. Già vederlo dormire potrebbe essere cosa che arreca stupore.
  • le comparse: coloro che proprio non conosci, li vedi, magari ci lavori assieme, ma non te frega assolutamente niente se morissero domani. Un po' come i soldati incoraggiati da Aragon prima di essere trasformati in carne da macello contro gli orchi. 

Tutti questi ruoli, con un po' di fantasia e voglia di farsi del male, si possono ributtare nella vita reale chiedendosi quanto si è protagonisti del proprio destino. Ci si può chiedere se si è antagonisti e quanto in fondo sia facile essere un personaggio secondario per le altre persone.
Se facciamo un rapido ragionamento ci rendiamo conto che la categoria delle comparse è enorme, in fondo la cassiera del Netto (supermercato danese) è una comparsa (per quanto possa essere gnocca) e quindi non ce ne curiamo neanche di striscio.
Ci si può facilmente rendere conto poi che rispetto a molti, siamo solo personaggi secondari pieni di stereotipi; personalmente ho sempre un po' di paura di dire che sono italiano e che studio matematica perché equivale a crearsi un personaggio stereotipato nel giro di... uhm... trenta secondi netti? Sentirsi formarsi attorno a te stessi l'aurea di terrore della matematica con frasi di convenienza come: "Oooh! Matematica! Ma è difficile!" non è granché bello.
Il deus ex machina è il ruolo più facile da prendersi fra il quartetto di grande successo: basta avere spirito d'iniziativa e lo si può diventare. Organizza un uscita fra amici, diventa un deejay per una serata, suona in mezzo ad un pubblico, metti in campo una squadretta di calcio, crea una conferenza, proponi un musical per le vie della tua città e sarai diventato il deus ex machina della situazione! Con quanto ne consegue (della serie se te, lettore, organizzi una festa con soli uomini non stupirti se dopo i tuoi amici ti vengono a prendere a mazzate).
Gli altri tre ruoli sono più personali e vanno a comprendere sentimenti, relazioni, situazioni sociali, razzismi, visioni religiose, aiuti spirituali, azioni lavorative, ecc... ecc... con tutto il dramma che ne può conseguire.
Cito alcuni eventi che potrebbero capitare.

Evento 1

Deuteragonista: Oh Armando! Ti amo!
Protagonista: Oh Giuditta! Anch'io!
Deuteragonista: Oh Armando! Ti adoro!
Protagonista: Oh Giuditta! Anch'io!
Deuteragonista: Oh Armando! Io Sono incinta!
Protagonista: Oh Giuditta! Anch'io!
[suspence]

Evento 2

Protagonista: Gesbumbarda è mia! Non la avrai! MAI!
Antagonista: Sbagli! Gesbumbarda è mia! Sei tu che non l'avrai mai!
Deuteragonista: Umberto! Ambrogio! Non lottate per me! 
[Umberto e Ambrogio accettano il consiglio e si sposano fra di loro]

Evento 3

Protagonista: Antonia! Non posso sposarti perché io sono tua mamma!
Deuteragonista: Mamma!!!
Antagonista: Antonia! Non posso sposarti nemmeno io perché sono tuo papà!
Deuteragonista: Papà!!!
[Si, sono sempre Umberto e Ambrogio]

E voi in che rapporti siete con gli altri? Siete protagonisti? Antagonisti? Gesbumbarda?
Riflettete miei cari lettori. Riflettete.


Immersion: 2 - Moderazione



"Ti rendi conto che tutto è iniziato in questo modo?"
"Si, ma non me ne stupisco. Tutto deve iniziare in qualche modo: a volte  è una scoperta accidentale in fondo all'oceano, altre volte un assassinio nel mezzo di Parigi, altre volte ancora uno scheletro infuocato in fondo ad un dungeon di un videogame. Alla fin fine la cosa importante non è l'inizio, ma dove si arriva."
[Tratto dalla "Battaglia dell'ironia"]

MODERAZIONE

15 APRILE 2232
ORE 18.30
IMMERSION - NEW WORLD
CANYON DI ENDOS

Un cavaliere dall'armatura rosata stava camminando con passo spedito nel canyon di Endos; era una piccola strettoia ove il piccolo fiumiciatolo di Emere aveva scavato faticosamente la sua via creando così le meravigliose catene di Marindida. Per Destin87, sensibile ai dettagli, il canyon non era solo questo; quando passava per di lì rimaneva sempre meravigliato da quanto lavoro di programmazione fosse stato fatto per raggiungere un simile livello grafico ed artistico. Il rosso della roccia, il lieve cangiare del sole che, giocando col riflesso dell'acqua, si divertiva a creare mini-arcobaleni, il vagare solitario di qualche aquila del fiume. Un realismo impressionante: Destin87 sospirò pensando che, nella realtà, per poter visitare luoghi simili bisognasse ormai viaggiare fino all'altra costa del continente americano.
In poco più di una ventina di passi Destin fu sul luogo di destinazione: era una grande parete ove l'antica civiltà incaica aveva disegnato con tratti verdastri un grosso ragno stilizzato. Il ragazzo si guardò attorno e, dopo aver constatato di essere da solo, si avvicinò alla zampa in basso a destra e, tastando brevemente, trovò l'incavo: sguainò la propria spada color del sangue e la inserì con forza all'interna dell'apertura appena trovata. Immediatamente un piccolo portale si materializzò alla sua destra. Destin entrò, ben conscio di ciò che si sarebbe trovato varcato quel portale.

15 APRILE 2232
ORE 18.36
IMMERSION - NEW WORLD
PIANO MODERATORIO

"Salve piccolo essere pacioccoso!" venne apostrofato Destin da Lord Sentis appena giunto nell'altro lato. Lord Sentis era un cavaliere che preferiva portare abiti di colori violastri, il mantello che partiva dal collo e scendeva fino a quasi il ginocchio delimitava la sua figura in una cappa viola scuro. Le uniche cose che contrastavano tale accostamento di colori erano la rossa spada che spuntava da un grosso fodero indaco appoggiato sulla sua gamba sinistra e i lunghi capelli azzurri che arrivavano al livello della spalla.
"Bah! Sta zitto Sentis!" sbuffò Destin: "Ho avuto una giornataccia; ti rendi conto? Un esame di posizionamento e il professore mi va a domandare lo spazio di Hilbert nella metodica Ambertorniana."
Un mago non morto della specie scheletro, armato di falce e indossante una lunga tunica nera fece un'aspra risata: "Dovresti applicarti di più Destin!"
"Ho studiato otto ore al giorno per un mese, Velkar. Cosa prentendi? Bah... comunque alla fin fine me la sono cavata con un settantasette. Stramaledetto professore!"
"SETTANTASETTE?!? E ti lamenti? Ma va a cagare, va!" sbuffò Avenger, appena entrato da un altro portale. Era un pistolero famoso da tutta l'utenza; peccato per quella sua cattiva abitudine di andare in giro con un cappello stile vecchio far-west.
"Mi avrebbe dato ottanta se non fosse saltata la luce." protestò Destin.
"Indubbiamente colpa di Destin!" affermarono tutti i presenti in una frase che era diventata un tormentone da quando lui aveva fatto crollare l'intero videogioco per diverse ore a causa di un comando errato.

Il cavaliere dall'armatura rosata si guardò attorno soddisfatto: non era stato facile ma grazie all'intermediazione di altri validi personaggi era anche lui a pieno titolo un membro della Gilda dei Moderatori.
Il compito della Gilda era da funzionare da braccio destro dell'amministrazione: cacciare i giocatori che non sapevano comportarsi correttamente in quel gioco di ruolo online. I moderatori dovevano prenderli, eventualmente inseguirli e, infine, decapitarli tramite la spada rossa del giudizio. La decapitazione avrebbe impedito al giocatore di potersi connettere al videogioco per un tempo che poteva andare da un giorno ad un mese in relazione alla gravità dell'infrazione commessa.
A Destin piaceva quel compito poiché lo faceva sentire utile e partecipe ad un mondo che ormai aveva raggiunto per lui, ma anche per molti altri, un livello pari a quello del mondo reale: un senso di responsabilità che si unica ad una piccola soddisfazione di potere.

"Dov'è Ever?" chiese Avenger.
I moderatori si guardarono attorno notando l'assenza di quel moderatore guerriero dalla tunica verde smeraldo.
"Credo che sia uscito con Federa per qualche emergenza" rispose Lord Sentis: "Forse il fatto è dovuto alla riunione di oggi. Chissà perc..."
"Venite qua!" lo interruppe una voce sommessa ma perentoria proveniente da una stanza vicina. Chi aveva parlato era un piccolo mago seduto su di un trono sul fondo della stanza.
I presenti gli si avvicinarono con cautela; quel piccolo uomo era uno dei tre amministratori del sistema: Rule. Sdraiato dietro al trono stava un drago dalla pelle argentea che sembrava sonnecchiare, a lato del trono sette schermi avevano la funzionare di monitorare velocemente le varie aree di gioco.
"Vi ho convocato io." rispose Rule seccamente.
Un attimo di stupore pervase i presenti: capitava di rado che Rule convocasse i suoi sottoposti, solitamente si occupava personalmente delle situazioni più gravi e lasciava che l'intuizione di uno della Gilda facesse agire il gruppo individualmente.
"Cosa succede?" chiese Lord Sentis nervoso.
Rule cliccò rapidamente qualche tasto su di una tastiera posizionata sul bracciolo del trono. Rapide immagini passarono sullo schermo: le colline di Ony, il bianco candore delle nevi di Ars, il casinaro via vai della città di Aily, il sommesso rumore del mare presso uno degli impianti sportivi di Ortra.
"Vedete questi luoghi?" chiese Rule retoricamente: "In essi è stata riscontrata più volte un'anomalia del sistema. Mi sono pervenute da codesti luoghi email da parte di Uranem, Terzel9999, Melvis e Imi. Ho già mandato sul luogo Federa, Ever e Svpremvs per indagare sul caso, ma c'è di più. Hai finito Julia?"
Una bella cacciatrice di demoni dagli occhi verde, seduta davanti ad un altro schermo, diede segno affermativo: "Remington ci ha inviato il video della sua sessione di ieri. E' stata una fortuna che uno della nostra Gilda abbia affrontato l'anomalia in prima persona, in questo modo è riuscito a mandarci un chiaro resoconto del fatto. Vi mostro il video in modalità 2d; non vorrei che immersi nella registrazione vi perdeste qualche passaggio."
La moderatrice cliccò ancora qualche tasto e finalmente il video iniziò a visualizzarsi sullo schermo.

14 APRILE 2232
ORE 15.43
IMMERSION - WETUBE
PIANA DI OX - ANTRO INCAICO

Lo scheletro si girò verso di loro e aprì la bocca rivelando due grosse labbra color rubino.
"Proprio come pensavo. Sho...". Il raggio luminoso che colpì Fynt gli impedì di concludere il discorso.
"NO! FYNT!" urlò Gimmy.
"Maledetto!" sibilò Remington.
La chierica e il guerriero partirono nel loro attacco finale.
"Sta attenta Gimmy" le raccomandò Remington: "Non vorrei che anche te finissi uccisa come gli altri due."
"Non ti preoccupare" lo rassicurò Gimmy: "Non mi andrebbe di perdere tutto il salvataggio fatto finora."
La creatura scheletrica, che ormai non si poteva più considerare un semplice non-morto, attaccò ancora una volta col suo raggio diabolico. Il colpo si perse nel vuoto ma alcune pietre iniziarono a cadere dal soffitto.
"Così non va." pensò Remington fra se e se: "Se il combattimento prosegue troppo a lungo c'è il rischio che l'intera struttura crolli su stessa. Proverò ad attaccarlo da un lato."
Come se gli avesse letto nel pensiero la creatura volse lo sguardo per attaccarlo dal davanti ma così il mostro si posizionò con una guardia completamente scoperta da un'invocazione di Emerte da parte di Gimmy. La chiericò evocò la creatura spirituale dalle lande del sogno: un gigantesco spirito angelico dalla lama di cristallo apparve e, con forza brutale, colpì quell'abominio. Questo venne sbilanciato ma non bastò per distruggerlo: lo scheletro iniziò a correre all'impazzata in tondo sbuffando a ripetizione raggi biancastri dalla bocca. D'un tratto il soffitto, colpito dall'ennesimo attacco di quello scheletro mutante, crollò su quest'ultimo lasciando scoperta solo la testa.
I due avventurieri gli si avvicinarono.
"E' morto?" chiese dubbiosa Gimmy.
Di tutta risposta l'essere scheletrico spalancò ancora una volta gli occhi, tondi e biancastri, ed iniziò a caricare un nuovo attacco laser; impossibile fuggire da quella distanza: erano in bocca al nemico.
"PRESTO GIMMY! FA UNO SCUDO MAGICO!" gridò il cavaliere.
Ma era troppo tardi: un'onda bianca di energia inondò l'intera stanza colpendo i due giovani.

"Maledizione!" mormorò Remington fra se e se: "Sapevo che quella chierica da quattro soldi non ce l'avrebbe mai fatta a creare uno scudo magico. Ora dovrò reiniziare dall'ultimo salvataggio... ma... ma cosa?"
Di fronte al cavaliere e alla chierica una specie di bolla trasparente li aveva protetti dall'attacco di quella creatura apparentemente immortale.
"Grande Gimmy! Sapevo che ce l'avresti fatta!" gridò felice Remington.
"Non sono stata io." ribatté gelida l'altra: "Non sarei capace di generare scudi magici di un simile livello in così poco tempo. Credo che sia stato lui."
La chierica alzò l'indice e indicò un mago dalla tunica viola e con un lungo giubbotto di pelle nero come le tenebre. Nella mano destra teneva un'abnorme ascia bipenne.

15 APRILE 2232
ORE 18.44
IMMERSION - NEW WORLD
PIANO MODERATORIO

"Ma è Awolf! Uno dei membri della Gilda del Coltello!"  giudicò Destin.
Lord Servin colpì Destin sulla nuca: "Zitto! Continuiamo a guardare."

14 APRILE 2232
ORE 15.48
IMMERSION - WETUBE
PIANA DI OX - ANTRO INCAICO

Il nuovo arrivato guardò con tono beffardo gli altri due e quindi guardò il mostro: "E ora occupiamoci di questa creatura. Direi che un taglio netto ci possa stare tutto, non credete?"
"Cosa?" chiese Remington confuso.
Per tutta risposta il mago guerriero con un velocemente movimento d'ascia mozzò rapidamente la testa del mostro.
"Direi ch'è stato facile!" esclamò spavaldo Awolf.
"ATTENTO!" lo avvertì Gimmy.
La testa mozzata stava rotolando verso Awolf continuando a lanciare laser a ripetizione.
"Ma questo non è possibile!" esclamò Gimmy: "Che tesoro deve esserci qua se a difesa di esso c'è una creatura così forte?"
Il mago guerriero Awolf si concentrò e lanciò un nuovo incantesimo di settimo livello: le fiamme di Boltzmarn. Dal terreno sette alte bocche di fuoco si alzarono bruciando con ferocia tutto ciò che rientrava nel loro raggio d'azione. La testa demoniaca venne colpita, ma, anche se sofferente, sembrava ancora non cedere al proprio destino.
"Ma non è possibile!" quasi urlò Awolf intimorito: "E' uno degli incantesimi più forti che possiedo."
"Lascia fare a me." disse Remington stavolta risoluto.
Il guerriero sospirò, portò le mani alla cintura e quindi da un fodero differente da quello adibito alla sua arma abituale, estrasse la spada rossa del giudizio: lo strumento che caratterizzava tutti i moderatori. "Se questo  non lo ferma, non credo che ci sia niente che possa fermarlo."
"Ma non è un'arma da non usare se non nei casi di moderazione?" chiese leggermente infastidito Awolf.
"Chiederò scusa a Ruole più tardi."
Con un rapido movimento il cavaliere usò la spada come una lancia; essa volò per un arco di cinque metri conficcandosi con precisione nella testa saltellante.
Essa fece ancora un paio di salti, poi si bloccò a mezz'aria e si ridusse in polvere sottilissima.
"Ce l'abbiamo fatta!" gridarono all'unisono Gimmy e Remington.
"Hai usato i tuoi strumenti per scopi personali." ribatté scorbutico Awolf: "Non sei stato leale nei confronti di noi giocatori."
"Vediamo cosa contiene il tesoro?" propose Gimmy ignorando Awolf.
"Certo!" rispose il cavaliere con entusiasmo.
Lo scrigno venne finalmente aperto e da esso uscì una bacchetta del controllo dei fiori.
"Tanta fatica per questa cosa?" disse la chierica delusa.
"Beh... sarà un bel regalo per Destin!" si mise a ridere Remington.

15 APRILE 2232
ORE 18.47
IMMERSION - NEW WORLD
PIANO MODERATORIO

Il video si concluse con quelle ultime parole.
"Alla fin fine non me l'ha portata." disse Destin deluso: "L'ha regalata ad AndreA".
"Bene ragazzi!" tagliò corto Rule: "Avete visto quella creatura, senza gli strumenti di moderazione sembrava apparentemente indistruttibile. Questi casi nel mondo di gioco si sono ripetuti più volte questa settimana. A giorni avviserò l'utenza con un messaggio nel Parlamento di Orum affinché se ne stiano ben distanti. Vorrei che indagaste sul caso e v'inviterei a distruggere quelle creature se ne avvistiate ancora. Buona fortuna!"

CONTINUA

sabato 12 maggio 2012

It (giorno 5)

Vediamo un po', la iper-seguita iniziativa "30 giorni per 30 libri" oggi mi chiede di inserire il libro più lungo che abbia mai letto. Probabilmente è uno dei libri della saga dei "Signori di Roma" o della serie "La ruota del tempo", ma avendone già parlato e non volendomi ripetere credo che considererò come più lungo l'unico libro di Stephen King fuori dalla serie "La torre nera" che ho letto, ovvero "It".

"It" è stato forse il primo libro "mattone" che ho letto: preso in mano ancora parecchi anni or sono, lo ricordo quasi con rimpianto. La sua pesantezza, il pericolo costante che ti cadesse su di un piede slogandotelo per sempre, il numero stratosferico di pagine sono ricordi che ancora mi porto dietro.
Di per se, è un horror che scorre via tranquillo, con questo pagliaccio simpatico e dal bel sorriso che offre palloncini a destra e a manca, la cittadina maledetta dallo stesso It, i personaggi che più stereotipati non si può (ma comunque ottimamente descritti). "It" è un libro horror a tratti grottesco e di cattivo gusto, con scene pornografiche completamente inutili e inserite solo per fare audience (specie nel finale), ma che si fa leggere senza alcun problema e senza rimpianto. Si arriva all'ultima pagina chiedendosi cosa cavolo si è letto ma la trama non è banale. Il tutto, infatti, si evolve in una serie di eventi che percorrono in pratica tre frasi temporali: la prima dedicata al passato dimenticato dei protagonisti, una seconda in cui si spiega l'evolversi dei bambini all'età adulta e l'ultima in cui tutti i personaggi sono cresciuti e devono affrontare It questa volta in maniera definitiva.
Un racconto che va nel profondo di quasi tutti i protagonisti ma che lo fa senza gridi di psicologia spiccia o pensieri filosofici, al contrario Stephen King preferisce un tono molto crudo, spiegando come tutti i personaggi hanno affrontato una vita che va dallo squallido al successo. Fra parentesi, per tutto il libro ho identificato il protagonista principale per una copia di Stephen King, ma forse ricordo male... come già detto ho letto il libro secoli addietro.

Nel senso della qualità, non è un grandissimo libro. E' un libro di Stephen King e il lettore non deve dimenticarselo. Un horror, forse il migliore nel suo genere (a quanto dicono in giro, io non ne ho letti molti), ma che non può rivaleggiare a mio parere con scrittori di ben altro calibro. Per intenderci, dopo la lettura di It, mi sono preso in mano "Il nome della Rosa" di Umberto Eco e mi sono ritrovato un abisso in termini di qualità, trama e background storico. Come mi farete notare è un paragone improponibile, ma dovete capire che da adolescente che aveva trovato in Stephen King un ottimo scrittore è stato un duro colpo. Un po' come scoprire che il tuo pianista preferito in verità ha sempre suonato uno xilofono e che i veri professionisti usano un pianoforte a coda.
Personalmente consiglio la lettura di It, è un ottimo horror. Ma non pretendete di più di quello che può offrire.

PS: Devo ancora vedere il film. Verdamt!


venerdì 11 maggio 2012

Dalla cbc con onore

Sono appena tornato da tre giorni a Copenaghen ove ho partecipato ad un workshop dedicato alla crittografia fatta con la teoria dei codici (link doveroso: http://cbc2012.mat.dtu.dk/ ). Non starò qua a tediarvi sulla matematica fatta lì, cosa che interesserebbe solamente il povero spirito matematico che la maggior parte di voi ha rinchiuso nell'angolo più oscuro della propria memoria, in una cassa di legno, con un paletto a forma di croce piantato nel cuore. Al contrario condividerò con voi ciò perle non richieste e non volute.

Vista di Copenaghen dalla mia camera
La dura lotta contro il sonno: il mio nemico più temibile non è stato il clima, non è stato il danese, non è stata l'oscura transazione astrale dei pianeti... è stato il sonno. La combinazione presentazione matematica + lingua anglosassone simile all'inglese ma non propriamente inglese + slide costruite con beamer sono qualcosa di temibile per ogni essere umano. Senza alcuna differenza che l'argomento sia fra i più interessanti mai ascoltati finora o il più insulso e fuori luogo esistente, mi sono ritrovato in uno scontro jedi fra dormi e veglia che avrebbe fatto invidia a George Lucas. Che poi i danesi sono sadici, ti fanno illudere che puoi vincere senza problemi questo scontro: ogni fine presentazione ti propongono una pausa in cui vengono forniti dolci (zuccheri per tenere attiva la mente) e caffè (per tenere sveglia la mente). Ma qua viene il sadismo danese in tutta la sua crudeltà! I dolci servono solo per attivare la digestione con relativo consumo di energia e il caffè danese ha la stessa efficacia di un pugno contro ad un baobab. Da qua gli svariati tentativi del sottoscritto di stare sveglio: giocare col tablet, guardare gli altri avventori che lottano anch'essi contro quel bastardo di un Morfeo, concentrarsi sulla bellezza estetica delle slide, posizionarsi nella posizione più scomoda possibile. Alla fin fine ho trovato comunque il risultato definitivo: una bella mela! Un morso dato ogni volta che il sonno sta per giungere e la combinazione movimento mandibole + zucchero della polpa sono un buon mix che mi ha salvato per più di una presentazione. Risultato finale: circa una ventina di medici levati di mezzo.
Sempre Copenaghen dalla mia camera, ma in abito da sera.

L'odio profondo contro chi non sa presentare: già non è facile da seguire una presentazione di matematica (vd. sopra) ma poi c'è gente che fa di tutto per rendere la cosa veramente allucinante. Qua di questa gente ne ho incontrati di tre tipi:

  • la maratoneta: immaginatevi questa ragazza che esce alla lavagna tranquilla, fa apparire la prima slide, prende fiato una volta, due volte e poi via! Partita! In una gara contro il tempo ti sproloquia in mezzo minuto otto formule, sette definizioni, quindici teoremi e ventisette lemmi. E tu sei lì con un sopracciglio che sobbalza, la penna che ti cade di mano e il ricordo della sfida fra Novecento e il musicista jazz Ferdinand "Jelly Roll" Morton. Ma che cazz...?!?
  • il biblico: non è una persona che ha la verità in mano, ma una persona che quando raggiunge l'ultima slide ha visto nascere e morire più di una persona. Migliaia di slide posizionate una dopo l'altra, spiegate anche più che chiaramente, ma tante, TANTE, TANTISSIME SLIDE!!! Una cosa che sei lì a chiedere pietà perché in fondo nessuno può continuare a mangiarsi così tante mele. Il "Fiuuu!" finale è d'obbligo. E non è nemmeno venuto da me.
  • i francesi: scusatemi! Scusatemi! Ma è qualcosa di terribile! TERRIBILE! L'inglese parlato dai francesi è qualcosa di veramente osceno. E' un po' come vedere Godzilla coccolato da Tinky Winky: puoi farlo, ma senti che c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato. La sensazione psicologica è quella di Wolferine che si fa le unghie su una lavagna. Aaaaaah!!! 
La mia camera d'hotel
La dura lotta contro l'ignoranza: perché sarai anche una vietnamita post-Doc negli USA che sembra avere ventidue anni anche se ne hai probabilmente trentadue, ma a tutti cadrebbero le braccia alle domande: "Ma come? La torre di Pisa non si trova a Roma?" e "Il latino non è la lingua italiana?". In quel momento mi sono colpito la mano con una forchetta (figuratamente) e ho cercato di spiegare i complessi ragionamenti che "No, la torre di Pisa si trova a Pisa" e "No, gli italiani parlano italiano". Concetti che comunque sono stati chiaramente compresi.

La mistica sedia dondolo!!!
La bellezza estetica del mio hotel: sono stato in un hotel dal costo di un migliaio di corone a notte. Una figata assurda che potete comprendere dalle foto che corredano questo post. Ero al quindicesimo piano con una vista veramente magnifica. Menzione d'onore vanno alla colazione (con un bacon gustoso) e  alle sedie dondolo presenti nella lobby. Alla colazione va anche la menzione di disonore per la lotta contro gli altri ospiti dell'hotel per prendere possesso di un tavolo libero. 

Per il resto non ho granché altro da dire: Copenaghen bella città, ma non ho visto granché. Né la Sirenetta, né Cristania... ma rimedierò in futuro! In compenso ho conosciuto un po' di gente, ho migliorato i rapporti con i ragazzi della DTU (con cui andrò in Cina fra una settimana), ho conosciuto un PhD italiano in Nuova Zelanda, qualche tedesco che vive a Bochum (dove parteciperò ad una conferenza in luglio) e poi qualche altro professore.
Bella esperienza da tutti i punti di vista! 

martedì 8 maggio 2012

Amministrative italiane

Passati due giorni dalla vittoria dello scudetto da parte della Juventus, mi pare giusto dare risalto un po' anche alle notizie più serie. Tralascio le interessanti questioni relative a Francia (con la vittoria di Hollande) e Grecia (con un governo più disomogeneo così solo l'Italia se ci mette di impegno); mi concentro quindi sulle comunali che si sono appena tenute in Italia.
E cosa succede?!? Beh... possiamo riassumerlo in punti molto sommari:

  • Il Popolo della Libertà senza Berlusconi perde significato, con percentuali addirittura sotto al 10% il popolo italiano ha offerto una bella croce al partito berlusconiano. Ma nella notte dei Monti viventi ci aspettiamo la rinascita ed altro. In fondo il Berlusca se n'è andato da Putin III a chiedere consiglio, tremo nel vedere quando tornerà.
  • Il Partito Democratico scende, scende e ancora scende. Certo! Sono vittoriosi, ma se si guarda l'andamento si nota che anche loro sono in calo dappertutto. Vincono ma perdono! Bersani fa bene a gioire, ci mancherebbe altro. Ma se si guarda come vanno la cosa, è una vittoria amara, parecchio amaro.
  • Il terzo polo sembra quel classico bambino che ci prova con tutte le forze a prendere un buon voto ma proprio non ce la fa. Tutti sembrano incoraggiarlo, ma non ha l'intelligenza di riuscire nel tentativo. Non che sia un peccato, il terzo polo è una chimera di animali fin troppo differenti.
  • La Lega crolla dappertutto, perde il comune dove c'era il parlamento padano e si fa soffiare Verona dall'unico elemento che hanno cercato di isolare, ovvero il Tosi. Sicuramente la mancanza del Trota è stato significativa per la sconfitta.
  • Italia dei Valori resiste e certe volte anche cresce, ma non si sente quell'entusiasmo che si aveva nelle passate elezioni. Sembra un po' un partito che, senza l'avversario Berlusconi, ha perso un po' di carisma. 
  • Idem Sinistra Ecologia e Libertà, cresce ma non moltissimo.
  • Il MoVimento a 5 stelle spicca il volo, diventando una forza brutale del paese.
Ma ne vogliamo parlare di questo MoVimento a 5 stelle? Io ho cercato di spiegarlo a qualche straniero ma mi sono accorto che suona più ridicolo di dire "Berlusconi, primo ministro". Come fate a spiegare a voi che il MoVimento a 5 stelle è un partito contro i partiti che fa antipolitica candidandosi politicamente, che non è un partito comunista ma che vuole la rivoluzione sociale, il cui leader spirituale è il comico Beppe Grillo. Capirete anche voi che la cosa è veramente ardua da spiegare... certo! La maggior parte degli stranieri può liquidare la cosa con un "Italiani! Cosa vuoi aspettarti da loro?", ma è diverso. Forse potremmo paragonarlo al Tea party americano, ma anche qua ci vuole una conoscenza della politica internazionale abbastanza ampia. 
E come andrà avanti poi? Grillo promette (minaccia?) di entrare in Parlamento. Ce la farà? Beh... con queste percentuali è praticamente sicuro, ma con quale percentuale. Se si raggiungesse una quota del 20% quanto cambierebbe la politica italiana? E siamo sicuri che cambierebbe in meglio? Almeno ha impedito la formazione di movimenti estremisti e di questo possiamo essergli grati.

Provo a fare previsioni su che cosa accadrà nelle prossime elezioni amministrative per il governo italiano:
  • vincerà il Partito Democratico con una coalizione composta dall'Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà;
  • ci sarà il ritorno di Berlusconi a capo del Popolo della Libertà con un Alfano cacciato impunemente e senza ringraziare;
  • probabilmente il Popolo delle Libertà cambierà nome in un qualcosa del tipo: "La libertà per l'Italia" o "Italia Libera";
  • il Popolo delle Libertà cercherà l'alleanza con la Lega Nord che accetterà;
  • la Lega Nord diventerà il maggiore partito di destra con Maroni come leader;
  • il Popolo delle Libertà e la Lega Nord, vista la sconfitta elettorale, scinderà la coalizione;
  • il terzo polo entrerà in maniera rosicata con Rutelli, Fini e Casini in una serie di frasi che ti fanno capire che non ci libereremo mai e poi mai di loro;
  • i grillini entreranno dal parlamento senza entrare in nessuna coalizione, faranno un casino della malora ma nessuno li ascolterà. Ciononostante saranno loro a far cadere il governo in futuro a causa di qualche risicatissimo punto percentuale.
Questo se non c'è un partito guidato da Monti e tecnici; se viene fuori le cose possono cambiare drasticamente in relazione con chi forma la coalizione. 

Le mie parole saranno profetiche? Molto banali? Estremamente stupide? Il futuro ci sarà testimone.


lunedì 7 maggio 2012

Il matematico impertinente (giorno 4)

Oggi è stata una di quelle rare serate in cui mi sono girate le scatole senza alcun motivo preciso, cerco di trovarlo ma non lo trovo. Magari è solo stanchezza dovuta alla bella passeggiata fatta nel parco questo pomeriggio, forse potrebbe essere il leggero mal di testa provocato dagli occhiali nuovi un po' stretti, o ancora la strana sensazione che qualcosa debba avvenire nei prossimi giorni in cui sarò a Copenaghen per un workshop. Fatto sta che so che sarei dovuto rimanere a casa nelle passate due ore ed invece sono andato a lezione di salsa e bachada col risultato che ho ballato da cani e ora sto peggio di quando sono uscito. Fortunatamente mi è venuta in soccorso l'acclamatissima serie "30 libri per 30 giorni" che oggi mi permette di sfogarmi un po' col libro che più ho odiato. Quel manuale che userei come bersaglio a tiro al piattello, quel tomo che chiamerei "Luigi XIV" per vederlo finire sotto la ghigliottina, quel componimento che metterei al posto dei conigli suicidi nel libro sui conigli suicidi, quel libro che porterei su una scogliera a vedere il tramonto e poi lo butterei giù sperando che si metta anche ad urlare, quel manoscritto a cui direi "Mi spiace, ma per me sei solo un amico" con la speranza che cada in depressione e si suicidi... insomma, il peggiore libro che abbia letto.
E la palma d'oro, se avete letto il titolo attentamente o avete visto la gigafotografia qua a lato, è: "Il matematico impertinente" di Odifreddi.

L'intero messaggio del libro riassunto in un'immagine.
Prima di tutto la cosa che mi da fastidio principalmente è il titolo perché di matematico ha ben poco e di impertinente ne è fin sopra ai capelli. E' un libro che doveva chiamarsi "L'impertinente" o "Guarda che sei un credente ti sfascio la casa!" o "Io sono ateo! Guardatemi!". Ci sono miriadi di modi di dire le stesse cose e Odifreddi riesce nella delicata maniera di dire un determinato concetto con la stessa delicatezza di un giocatore di baseball quando colpisce una palla per colpire quel dannato bambino posizionato in terza fila con quel sorriso così carino. Col suo libro, il matematico Odifreddi cerca nel condivisibile tentativo di demolire tutte quelle credenze cattoliche / religiose / superstizione che affliggono il credente e ce la fa. Da agnostico condivido il 97,45 per cento di quello che dice, ma lo fa nella stessa maniera estremista di un terrorista di AlQuaeda. Per quasi tutto il libro sembra gridare al lettore: "IO HO RAGIONE!!! Io sono la verità! Se credi hai il cervello di un'iguana lobotomizzata!".  "Ma perché?" io ti chiedo mio caro odiatore del gelo non così forte?!? Perché devi insultarmi così tanto i credenti? Te che ti sei fatto una passeggiata con un prete senza ricavarci un ragno dal buco a parte una bellissima esperienza personale (se ben ricordo da qualche lettura)! Perché?!? So che puoi parlare in maniera più pacata... lo percepisco dall'incipit. E allora perché? Addirittura ti prendi il ruolo di Gesù o di Hitler per rendere chiara la tua idea, facendo un intervista terribilmente pilotata. Ma nemmeno quelli di Iene fanno così con le interviste doppie! Non potresti usare un tono migliore? Un pochettino? No? E vabbè! (Lo scrittore di questo blog fa spallucce sconsolato e si allontana verso il tramonto).

Un libro da buttare quindi?
Ma no! Assolutamente no! E' un ottimo libro. uno splendido libro! Ma che non va bene a me, sono io che non vado bene con questo libro. Io sono un matematico. Agnostico! Ma non sono impertinente. Se incontro qualcuno credente o superstizioso uso le stesse identiche tematiche di questo libro, ma è il modo! Il modo che non sopporto e che non userei mai e poi mai con nessuno! Con le persone con cui parlo cerco di essere sempre rispettoso soprattutto se è un credente. Il libro è veramente buono e in verità ne consiglio la lettura (specie se siete credenti e volete vedere un ateismo estremista), ma se siete persone sensibili come il sottoscritto non leggetelo. Non fatelo! Vi risparmiate un po' di bile e vivrete più felici!


domenica 6 maggio 2012

Campioni d'Italia!

In questo post potrei dare una sfoltita seria alla cosa parlando della vittoria di Hollandè alle elezioni francesi, oppure estremamente politica parlando di come si stanno vivendo le elezioni comunali nel mio comune di Verona, o ancora personale magari parlando del fatto che mia sorella oggi ha compiuto gli anni nella giornata di oggi,  oppure musicale parlando della meraviglia che si prova nel poter suonare su un proprio personaggio l'intro di Game of Thrones.
Potrei parlarvi di tutto questo ma, vedete... siamo campioni d'Italia per la ventottesima volta (trentesima volta se si considerano i due scudetti tolti)!!!
Juventus sul tetto della serie A ancora una volta!!!


E' stata una grande serata all'insegna del grande sport offerto da una buona ospitalità sud-italiana juventina: il tifo si è diviso in due parti, da una parte io e un mio amico a tifare la Juventus contro il Cagliari, dall'altra tre milanisti e un parmesan (tifoso del Parma) a tifare per il Milan.
Tralasciando che la partita Juventus - Cagliari è stata vista in danese su rete danese, mentre Inter - Milan è stato fornito da uno streaming russo (con telecronaca in russo), le due partite sono state ricche d'emozioni. Con punte di agonismo wrestreliano che non vedevo dalla finale di coppa del mondo Spagna-Olanda: fra le due partite sono riuscito ad assistere, per la gioia di chi vorrà gridare allo scandalo, uno sfacelo di cartellini gialli, due rigori, un goal annullato e un fuorigioco semi-evidente che forse sussisteva e forse no.
Ingoiando comunque il rospo di tifare per l'Inter, che ringrazio per aver abbattuto la corazzata Milanojeski, il tutto è stato un avvincente scambio di schermi e battute all'insegna del tifo fino ai minuti finali in cui finalmente è scattato l'ultimo minuto. La gioia di Conte, allenatore della Juventus, è stata così grande ed evidente che addirittura il suo parrucchino si sarebbe messo a ballare. Impressionante poi l'invasione di campo dei tifosi juventini tanto che mi chiedo che cosa abbiano pensato i danesi nel guardarsi il post-match. Secondo me qualche danese è rimasto inorridito da un simile comportamento invasivo e ha cambiato canale bofonchiando "Italiani! Noi danesi ci saremmo limitati ad ubriacarci fino alla morte sugli spalti!".



Ma in fondo cosa importa!!! Campioni d'Italia! La prima volta dopo lo scandalo! La prima volta dopo la vittoria dei mondiali (in cui metà squadra era juventina)! Sarebbe il trentesimo ma va bene anche considerarlo il ventottesimo! Campioni!!!


Una giornata a Legoland

E dopo Disneyland Paris, Gardaland, Jesolandia ed "Italia in miniatura" posso aggiungere Legoland fra i parchi divertimento visitati dal sottoscritto. Grazie ad un'iniziativa organizzata dall'I-life, associazione studentesca dell'università di Aalborg, sono riuscito con una comitiva di oltre cento persone ad andare al Legoland presso Billund (Danimarca).
Legoland Billund non è enorme, anzi a dirla tutta è grande come Gardaland prima che si ampliasse verso la parte nord e come la vecchia Gardaland è indirizzata più verso un pubblico di bambini che adolescenziale o adulto. Ciononostante grazie all'apertura quest'anno delle montagne russe Polar X-plorer, il carniere di giostre "non da bambini" non è proprio così vuoto.
La Legoland di Billund si trova in una posizione intermedia fra la vecchia Gardaland, l'Italia in miniatura e ovviamente l'uso abbondante di Lego. Avrei voluto usare il termine "massiccio", ma la quantità di Lego presente è solo abbondante: la ricostruzione dell'intero aeroporto di Billund con oltre due milioni e mezzo di mattoncini non è cosa trascurabile, Amsterdam in miniatura rifatta coi pezzi Lego è meravigliosa, il monte Rushmore con le facce dei presidente Americani è elaborata accuratamente dagli ingegneri Lego, i vari castelli e piazze ricostruite coi lego sono fantastici, il safari rifatto in stile Lego è qualcosa di fenomenale (anche se visitabile solo dai bambini) però... però... mi aspettavo qualcosa di più! Sarà la mia anima da bambino ma mi aspettavo veramente qualcosa di esagerato coi Lego: per esempio speravo nella ricostruzione uno ad uno del far-west sempre partendo dai mattoncini come base e non dal solito legno. Ciononostante alcune chicche sono state comunque degne di nota: vedere il castello Lego (non fatto di Lego) con sulle punte delle torri le bandiere fississime stile Lego dà un segno di fiducia a tutto il lavoro fatto. Trovarsi poi in uno stand dedicato a Star Wars da un senso di gioia completa ed indistruttibile (questo sempre se avete visto almeno una volta i film della saga Star Wars).

Comunque dopo questa presentazione una mini-recensione nell'ordine delle attrazioni visitate:

  • Polar X-plorer: siamo partiti subito alla grande andando in bagno! Però dopo non ci siamo persi d'animo puntando diretti alle nuovissime montagne russe di Legoland. Simpatiche ma niente di ché: puntano tutto sulla velocità e su una piccola "sorpresa" a metà tragitto. Brevi, ma senza ottovolanti, giravolte o dondolii strani. Divertente ma senza lode.
  • X-treme Racers: al contrario del Polar X-Plorer (stile treno), il X-treme Racers è una montagna russa fatta a "carrozze" a quattro posti. Anch'esse abbastanza veloci ma senza grandi sorprese. Abbastanza da brivido la serie di curve ad esse posizionate a ripetizione a metà tragitto. Obiettivo di questa giostra: farsi fare la foto con la posizione da Fonzie. Ehy!
  • Viking Rivers Splash: in un canotto rotondo si affrontano le rapide dei vichinghi. La parte più terribile è la roulette russa di vedere chi si bagnerà di più nella discesa finale. Per il resto è un viaggio tranquillo all'interno di una terra vichinga fatta di Lego.
  • Jungle Racers: una iper-versione delle barchette di Peter-Pan di Gardaland. Si gira in tondo ad estrema velocità sopra un laghetto con la possibilità di aumentare la propria accelerazione grazie ai mistici poteri della forza centrifuga. Evitabile.
  • Falck Fire Brigade: un simulatore reale di vigili del fuoco. Si prende il camion dei pompieri e si va a spegnere le fiamme salvando gli omini lego in pericolo. Sembrerebbe una cretinata, ma quando ti ritrovi in squadra ad affrontare una gara contro il tempo contro i tuoi amici (che hanno un altro camion dei pompieri) capisci che il gioco si fa duro e bisogna correre per trionfare (non ce l'abbiamo fatta).
  • Templet: è la valle dei templi di Gargaland solo fatta coi lego, meno bella e con una pistola laser con cui puntare alle pietre preziose in un gioco spara-spara.
  • Knight's table: è la nave dei pirati di Gargaland fatta coi lego per la prima metà, poi un piccolo tratto di montagna russa per non addormentare la gente. Divertente alla fin fine. :)
  • PiratKarusell: le tazze di Gardaland: ci si deve sempre fare almeno un giro di default col rischio di vomitare tutto quello mangiato a pranzo.
  • LEGO Canoe: Colorado Boat di Gardaland (si ok... voi non siete mai stati a Gardaland. Ma non potete certo pretendere tutto!) ma con le canoe e degli animali fatti di Lego. Si avanza in un torrente di acqua temendo per la cascata finale: essendo stato posizionato davanti è toccata a me il mezzo annegamento.
  • Mini-land: Danimarca/Olanda/Star Wars in miniatura. Direi che li ho descritti abbastanza nell'introduzione. 
  • Legotop:  semplice torre per vedere Legoland dall'alto.
  • Atlantis by Sea Life: piccolo acquario. Grazioso.
Quindi?!? Andarci o non andarci a Legoland in conclusione?
Beh... è un parco di famiglie. Per i ragazzi è divertente farci una volta un giro (anche solo per dirci: "Sono stato a Legoland"), ma fatte le giostre principali non rimane proprio granché. In ogni caso mi sono divertito: è stata veramente una bella giornata. 


venerdì 4 maggio 2012

Immersion: 1 - Avventurieri


"Nell'anno 2202 Internet viene sostituito dai computer di tutto il mondo: nasce Immersion, la nuova rete virtuale che permette al singolo utente d'immergersi completamente nella realtà virtuale. "New World", come riportato su "Wikipedia" è il più grande gioco di ruolo on-line del mondo."
[Tratto dall'introduzione di "Un mondo che cambia"]

AVVENTURIERI

14 APRILE 2232
ORE 14.44
IMMERSION - NEW WORLD
PIANA DI OX - PIANA

La grande piana di Ox era un'immensa distesa rossiccia di sabbia e polvere; si estendeva così per diversi chilometri intervallata soltanto da qualche scarna roccia di colore rossiccio.
Un leggero colpo di vento passò fra i capelli di Remington, che, scosso da quel leggero movimento naturale, si svegliò dal sonno in cui era caduto in quel pomeriggio afoso. Si alzò dalla roccia su cui si era seduto e ricadde a terra sbilanciato... si era dimenticato della pesante spada che portava sulle spalle: l'affidabile compagna di avventure in quel vasto mondo. Andare giro disarmati al di fuori delle città poteva significare la morte, l'arrivo di un mostro o di una creatura ostile doveva essere sempre preventivato.
Remington si sentì sollevato quando iniziò a sentire il lontano cavalcare di un bashin, una creatura equina dal manto feline. Riconobbe il cavaliere senza difficoltà: era Fynt, quell'infido pistolero da quattro soldi. Finalmente si stava facendo vedere, era da ore che lo aspettava.
Lo spadaccino resistette all'istinto di urlagli contro, ma appena giunse a portata di voce volle mettere le cose in chiaro: "Ehy, pistolero della bamba orientale! Come mai questo ritardo? Stavo per andarmene."
L'altro guardò leggermente verso il sole che regnava in cielo e quindi sbuffò: "Non rompere Remin, se avessi saputo che volevi incontrarti nel mezzo del nulla ti avrei contattato prima che tu ti mettessi in invisibile. Sai anche te quanto può andare piano un bashin sulla sabbia."
"Effettivamente." concordò l'altro, poi proseguì: "Io, Gimmy e Umana stavamo per avventurarci nell'antro incaico al centro di questa piana. Vuoi venire con noi?"
Fynt tirò fuori le proprie pistole, ci giocherellò per qualche secondo e poi guardò l'altro con sguardo sornione: "C'è da domandarlo?"

14 APRILE 2232
ORE 14.44
IMMERSION - NEW WORLD
PIANA DI OX - ANTRO INCAICO

Remington e Fynt trovarono gli altri due avventurieri presso l'ingresso dell'antro incaico. Il gruppo fu organizzato nel giro di dieci minuti: Remington, visto che si era occupato dell'organizzazione dell'esplorazione, si autoproclamò capo della spedizione, Gimmy si prese il compito di curare il gruppo, Umana, accarezzando il suo bastone color ebano, si posizionò nella retroguardia in quanto mago della pietra d'argenta, infine Fynt, giocando sul vantaggio dovuto alle proprie armi da fuoco, scelse di mettersi in una posizione leggermente sopraelevata.

Il luogo ove si erano recati era una vecchia roccaforte incaica: in quel luogo molti guerrieri dell'antica Gilda Incaico, fondata da Ser Wellington ancora ai tempi della prima guerra Ussiana, erano morti combattendo strenuamente contro un improvviso attacco dei Jinkis, piccole creature demoniache tipiche del deserto. L'antro sarebbe ancora pieno di Jinkis se non fosse che dopo l'eroica impresa della gilda del Sole a fianco della rappresentanza angelica dei figli di Ankaar, il pianeta aveva cambiato orbita e il clima era stato travolto portando all'estinzione di molte specie, fra cui i Jinkis. Luoghi come quelli rimanevano comunque un ottimo posto ove raccattare monete, monili preziosi, armi dimenticate ed esperienza.
Già dopo essere scesi al secondo piano della roccaforte la quantità di monete raccolte dal gruppo superava le novemila: "It's over nine thousand!" esclamò Umana in un'esclamazione tipica in quel periodo.
"Un grande successo!" esclamò Fynt soddisfatto: "Ciononostante per giungere qua abbiamo incontrato un gran numero di trappole. Mi chiedo come abbiamo fatto i Jinkis a penetrare le difese di questo luogo. Con tutto questo denaro i difensori dell'antro non potevano procurasi parecchi mercenari?"
"Ci sono molte leggende in proposito" rispose Remington: "La più famosa narra dell'amore fra due ragazzi che per poter avverare il proprio sentimento abbiano sacrificato l'intera gilda."
"E la più accreditata?"
"Che il secondino a guardia dei cancelli si sia dimenticato di chiuderli."
Fynt non poté esimersi dal portarsi una mano sul volte: "Credi che proseguendo per questa via potremo trovare qualche oggetto leggendario?"
"Può essere ma non hai notato il numero di creature già morte in questo labirinto di corridoi? A mio parere è già passato qualcuno."
Il pistolero scosse la testa in maniera affermativa: a giudicare dal numero dei cadaveri e soprattutto dal loro puzzo, molte creature erano passate nel regno dei più solo da poco tempo.

Nel frattempo Gimmy si avvincinò al corpo di una creatura dall'aspetto semi-umana, la esaminò per qualche secondo e poi iniziò a recitare la preghiera di Shirai.
Fynt si avvicinò incuriosito: "Hai intenzione di far tornare in vita quel minotauro femmina?"
"Solamente la sua anima. Sono interessata a sapere da essa chi o cosa si aggira ancora in questo luogo." rispose la chierica concludendo l'incantesimo.
Rapidamente uno spirito color bluastro uscì dal corpo del minotauro sibilando un urlo demoniaco: istintivamente i tre compagni portarono le loro armi a livello di guardia.
"State calmi!" li ammonì Gimmy, quindi si rivolse allo spirito: "Spirito, rispondi alla mia domanda, chi ti ha ucciso?"
L'anima sibilò per tre volte ancora, infine ci fu un lampo di luce e quindi scomparve.
Gimmy si girò verso i suoi compagni: "E' stato un mago guerriero con un lungo giubbotto di pelle nera. Pare che si sia diretto verso la stanza più a sud."
"Maledizione!" esclamò Remington: "Qualcuno evidentemente ci ha preceduto. Presto! Dobbiamo affrettarci!"
"Aspetta!" iniziò Fynt: "Quello è un mul..."
Si fermò a metà discorso notando che gli altri no erano stati a sentirlo ma correvano già verso il posto indicato dallo spirito del minotauro. Come predetto da quest'ultimo, la porta dorata, quasi sproporzionata per il luogo dove si trovavano, era già stata aperta.
Entrarono.

Una caldissima ventata li sorprese tanto che il mago, che portava abiti più pesanti si sentì leggermente mancare. Una leggera carezza di Philis da parte della chierica gli fece tornare rapidamente le energia ma lo star meglio non potè preparare Umana a ciò che aveva di fronte. Alto come l'intera stanza, un gigantesco scheletro dalle ossa infiammate, armato con due scimitarre color smeraldo, difendeva uno scrigno color metallico.
Il sorriso di Remington si mutò in un ghigno: "Tutto ciò mi ricorda quella volta in cui dimenticai il gas acceso. Siete pronti ragazzi?"
"Sono nato pronto!" sorrise Fynt.
Il gigante scheletrico tentò di attaccare con una serie di sciabolate i nuovi arrivati, ma grazie a dei veloci salti all'indietro i nostri eroi riuscirono a schivare gli affondi. Fynt tentò un contrattaccò sparando alla fronte dello scheletro ma il proiettile si fuse nelle fiamme che circondavano il corpo della creature.
A tale attacco seguì un incantesimo d'acqua da parte del mago: l'ondata delle sirene. A contatto con le fiamme si alzò un alto fumo dovuto al vapore acqueo; il fuoco attorno a quel mostro iniziò pian piano a spegnersi.
-Grande idea Umana- stava per dire Remington quando quest'ultimo venne colpito di forza dal nuovo affondo di spada da parte di quel mostro. Tempestiva, Gimmy con un'Evocazione del mantra curò le ferite che l'amico si era appena procurato.
"Grazie Gimmy!" rigraziò il cavaliere.
Con una rabbia vendicativa in corpo, il guerriero compì un violento attacco di spada al livello del cranio del mostro spaccandolo malamente a metà. La creatura cade a terra con la testa divisa in due. Avevano vinto!
"Grandi ragazzi!" urlo entusiasta Remington: "Siamo sempre i migliori! Anche questo dungeon si è concluso. Apriamo il nostro scrigno e prima di uscire ci dividiamo il tutto. Ok?"
"Mi sembra un'ottima idea!" concordò Gimmy.
Il primo ad avvicinarsi allo scrigno fu Umana: "Sono proprio curioso di vedere in cosa consiste il tesoro."
Fece per aprire lo scrigno e...
Una specie di raggio bianco lo trapassò da parte a parte uccidendolo sull'istante. I tre rimasti guardarono impotente la scena dello scheletro che si rialzava in piedi e che tornava ad affrontarli una seconda volta.
"Ma non è possibile!" gridò Gimmy: "L'avevamo distrutto! Avevamo anche ricevuto i..."
"Combattiamo di nuovo Gimmy! Evidentemente è un boss più ostico di quanto pensassimo. Vendicheremo Umana!" la bloccò Remington.
"State attenti." sentenziò Fynt: "Nella sua testa c'è qualcosa che prima non c'era."
"Cosa intendi dire?" chiesero all'unisono gli altri due.
Lo scheletro si girò verso di loro e aprì la bocca rivelando due grosse labbra color rubino.
"Proprio come pensavo. Sho...". Il raggio luminoso che colpì Fynt gli impedì di concludere il discorso.
"NO! FYNT!" urlò Gimmy.
"Maledetto!" sibilò Remington.
La chierica e il guerriero partirono nel loro attacco finale.

CONTINUA!!!