sabato 2 giugno 2012

Lartezie: 1 - Scelta parlamentare

Lartezie

1. Scelta parlamentare

Jack Simonsen spezzò la mela con un colpo netto di coltello e si portò la fetta appena tagliata al livello della bocca. Non gli piaceva per niente quello che stava ascoltando, un po' perché l'aveva già sentito almeno un mezzo migliaio di volte, un po' perché sentiva che chi stava parlando era anche profondamente ipocrita.
Diede morsi quasi rabbiosi alla polpa del frutto mentre Johan Fantelli continuava il suo sproloquio relativo al conflitto che coinvolgeva tutto il sud della zona di Borghia: affermava con nochalance di spostare le truppe del generale Lee verso est, col risultato che tutta la parte montana sarebbe rimasta sguarnita alle forze del Ponente. Era una mossa idiota, tutti lo sapevano, forse con l'unica eccezione di Giulius Manrete, ma Johan Fantelli continuava ad affermare che bisognava fare qualcosa per rompere quell'inerzia data predisposta dai fronti.
Ci fu un colpo forte proveniente dall'ala destra del parlamento, Daniel Kiusi aveva sbattuto con forza la sua brocca di birra sul banco e ora guardava con sguardo torvo Johan che a sua volta contraccambiava muto e altero. Simonsen sorrise: si era aspettato che la situazione degenerasse ma non si era aspettato che il primo a sbottare fosse Daniel.
Fantelli alzò la mano quasi teatralmente e quindi sbraitò quasi con rabbia ciò che aveva intenzione di dire: "Fantelli! Il Ponente è una forza che non possiamo affrontare così banalmente con mosse adeguate. Molti di voi affermano che il tatticismo da me apportato è completamente folle. Folle! FOLLE!!! Ma io vi domando? Questo limbo a cui ci siamo condannati non è nella stessa maniera idiota e priva di logica? Se riuscissimo a portare i carroarmati dal pantano in cui si trovano attualmente forse riusciremmo a renderli di qualche utilità."
Daniel Kiusi, alleato politico della fazione di Fantelli, si portò il boccale di birra alla bocca, ruttò vistosamente e quindi sbattè il boccale una seconda volta: "Non si può muovere i carroarmati in maniera così idiota Simonsen. Lo sai te e lo sa tutta l'aula, però concordo con te che qualcosa deve essere fatto per fermare il Ponente. Una tattica sarebbe fare una mossa più d'accerchiamento portando le forze di Lord Mart verso est per poi colpire sul lato. Un altro generale potrebbe compiere una mossa simile da ovest in maniera tale che il martello da est possa andare a cozzare contro l'incudine ad ovest schiacciando le forze del Ponente."
Ci fu un leggero silenzio in aula, Daniel Kiusi non sarà stato il miglior tattico di Borghia, ma il seguito chesi portava dietro comprendeva esperti provenienti da tutto il continente. La mossa era delle migliori ma Kiusi non aveva accennato che per evitare che il nemico schizzasse in avanti come la polpa di un frutto schiacciato dai lati, bisognava mettere un qualcosa davanti a fermare l'avanzata nemica. Delle forze a sud bisognava comunque mandarle e quelle forze avrebbero subito fortissime perdite, schiacciate da un esercito nemico in fuga e in preda al panico. Chi sarebbe stato l'idiota a prendersi carico di questo contingente?
Come evocato da queste parole Fantelli volle dire la propria: "Dimentichi che una forza dovrà comunque fermare le forze del Ponente che tenteranno la fuga verso nord. Mi offro volontario io stesso per poter questo compito."
Daniel scoppiò in una sonora risata e Jack Simonsen finalmente realizzò che l'idea idiota di Fantelli e il discorso di Kiusi erano solo un teatrino.
"Non farmi ridere Johan!" sbraitò Daniel Kiusi: "Hai dimostrato già la tua incapacità tattica proponendo la tua idea. No! Non sarai te ad occuparti di quel continente, sarebbe solo carne da macello nelle tue mani."
-Lo sapevo!- gridò a se stesso Simonsen, doveva andarsene il più presto possibile. Forse non sarebbe stato scelto lui ma era stupido rischiare. Con la coda nell'occhio notò che già altri parlamentari si erano dati alla fuga, Jack scartò verso destra per tentare di uscire dalla sua ala ma venne bloccato da un esponente del fronte di Daniel Kiusi che lo invitò a risedersi. Quasi in preda al panico Simonsen si girò per fuggire dall'uscita sulla sinistra ma venne subito braccato da quel privo di cervello di Giulius Manrete: con un sorriso senza alcuna apparente malizia gli passò il braccio destro attorno al collo e lo fece risedere con forza: "Su Simonesen! Guardiamo chi è il fortunato a farsi massacrare al sud. Io scommetto su Katan Rensi!"
Jack avrebbe spezzato l'osso del collo a Giulis se la situazione politica non avesse reso quell'uomo così potente da impedire che un solo dei suoi untuosi capelli venisse tagliato.
Intanto lo sguardo di Kiusi si mosse sulla folla alla ricerca del nome del generale al fronte: chiunque avrebbe scelto sarebbe stato ben accetto dagli altri parlamentari. Protestare avrebbe equivalso a fare parte di una seconda roulotte russa che tutti volevano evitare. Gli occhi scuri dell'esponente nobiliare della casa Kiusina si fermarono di scatto di fronte ad una determinata persona. Non pochi tirarono un sospiro di sollievo al fatto che l'indice di Daniel Kiusi indicava il deputato generale di Borghia, signore di Sic, esperto geniere delle forze d'oltreoceano. Jack Simonsen non era fra questi in quanto quel dannato indice era puntato proprio su di lui. Giulis scoppiò a ridere sguaiatamente.
"Jack Simonsen, deputato generale della casata Simonsen, credo che questo compito spetti a lei. Nessuno in questa sala è più indicato di lei per portare una netta vittoria alle forze di Borghia." esordì Daniel: "Sono sicuro che si farà onore."
Come era prevedibile, prima che il deputato generale potesse anche obiettare qualcosa, ci fu il boato: centinaia di applausi si riversarono nella sala con cori di congratulazioni e di fortuna al nuovo generale delle forze del sud. Qualsiasi protesta fu inghiottita dalle strette di mano di ogni esponente politico, qualsiasi pensiero negativo fu sistemato con qualche banale pacca sulle spalle. Daniel Kiusi e Johan Fantelli si scambiarono uno veloce sguardo di complicità, un sorriso lambiva le labbra dello stesso Fantelli. Giulis non la smetteva di ridere come un'oca.
Se in quel momento Jack Simonsen avesse avuto una spada avrebbe tagliato la mano sinistra a tutti coloro che gli avevano toccato la spalla, entrambe le mani per chi aveva applaudito.
Senza dire una parola Simonsen prese su il torsolo di mela che gli avanzava e lo scaraventò al centro dell'aula, sotto lo sguardo allibito dei presenti che per un breve momento smisero di applaudire. Poi con sguardo ansioso e facendosi strada quasi a gomitate fra le felicitazioni degli altri "colleghi", Simonsen uscì dal parlamento. Le risate di Giulis continuavano ancora.

CONTINUA?!?

PS: Scritto a casaccio da una trama che non esiste e che può formarsi solo con la forza della disperazione. XD



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