lunedì 28 maggio 2012

Shanghai: ita-dane-matematico in Cina

Grattacieli
26 maggio 2012: ovvero una giornata che mi è durata trenta ore complice il fuso orario Shanghai (Cina) - Aalborg (Danimarca) e che mi sta provocando un fastidioso jet-lag di sei ore di salto.
Ma andiamo con ordine: perché sono stato lontano da questo blog per una settimana gettando nello sconforto i milioni di fan che mi seguono da tutto il mondo? Perché mi hanno mandato in Cina per una settimana ove sono stato bloccato dalla censura. Ora ovviamente alcuni di voi si chiederanno: perché dovrei andare in Cina? Già! Perché? Ma è ovvio! Per incontrare il gruppo di ricerca cinese con cui la mia università collabora. Quindi è tutto terribilmente logico: un matematico italiano che fa il PhD in Danimarca in collaborazione con la Cina. Semplice e chiaro. Una specie di strano gioco cosmopolita che mi ha fatto affrontare la terra dei mandarini (non i frutti) forte del mio possente inglese.

Cosa ho imparato e ottenuto da questo percorso spirituale - matematico - linguistico?
Nella più grande delle tradizioni innovative portate avanti da questo blog vi proponiamo quindi il solito terribile elenco che potrete scorrere grazie alle possenti tecnologie messe a disposizioni dal mondo informatico.

Stessi grattacieli di prima ma in abito da sera.

  • I cinesi guidano da cani: prendete l'arroganza dei Milanesi, aggiungeteci la caoticità dei Napoletani, shakerate con la volontà di bestemmiare dei Vicentini, aggiungete l'orchestra clacsoccista di Roma e potrete avere una pallida idea di cosa vi potrete ritrovare. Auto che superano da sinistra, destra, sopra, sotto, in diagonale. Gente in motorino senza casco. Taxi che curvano col rosso. Clacson che inneggiano all'impazzata alla rivoluzione anti-semaforica. Un'esperienza da provare.
Strade su strade che stanno sopra altre strade
  • La quantità di cibo che un ristorante cinese vi potrà mettere a disposizione durante un pranzo o una cena è pari a quella che basterebbe per nutrire mezzo stato americano. Ci si piazza su di un tavolo rotondo, a turno o uno per tutti, si ordinano un imprecisato numero di pietanze che saranno portate gradualmente su di una parte sopraelevata centrale rotonda che può girare su stessa. Da qua i commensali, con abile movimento delle bacchette, possono scegliere fra le varie portate e provare un po' di tutto. Ho provato cibi che vanno dai ravioli con salsa a spaghetti immersi nella soia, da qualcosa di grasso fritto a un latte di noce di cocco con all'interno qualcosa di rana, dal pollo con qualcosa di mandorla al classico riso. Mi piacerebbe dare una versione più lunga di quello che ho mangiato ma la verità è che su nove casi su dieci non lo so nemmeno io: combinazioni di pollo, manzo, maiale, verdura, frutta e quant'altro generavano un qualcosa di imprecisato. Molto buono quasi in tutti i casi, ma imprecisato.
Cibo! Cibo! Troppo cibo!
  • Tronfio dell'inglese imparato in terra danese sono arrivato in Cina con la dolce speranza di poter usare in qualche modo l'idioma anglosassone al posto del cinese. La Cina ha preso le mie speranze linguistiche, le ha mutate in un foglio di carta tre metri per otto, ha creato un origami a forma di Gran Bretagna e poi ci ha dato fuoco. Questo per dirmi un chiaro "NO!". Se devo stare a Shanghai devo parlare il mandarino dialettale shanganese. E se non voglio farlo sarò destinato ad una vita emarginata di feste, party e birrette con studenti internazionali che sanno parlare inglese e un inglese troppo stentato per una vera vita cinese. Se dicessi al mio io passato che avrei dovuto studiare anche il cinese (dopo latino, inglese, tedesco e danese) probabilmente mi sputerebbe in un occhio.
Nemmeno la Coca Cola può qualcosa contro la lingua cinese
  • Per girare per Shanghai, io, un Ph.D. danese e uno puertoricanico, ci siamo fatti strada con la guida datoci dal professore organizzatore di questo evento. La guida è stata la nostra Bibbia: essa ci ha guidato nell'entroterra shanganesi, ci ha salvato da dei truffatori, ci ha insegnato l'arte del mercaneggiare (sono riuscito a portare una scacchiera per Go da 580 Yuan a 300 Yuan) (non comprata, era comunque un furto), ci ha fatto capire quali negozi erano interessati da vedere e ci ha aiutato a comunicare con i taxisti. Ma la Cina nel suo ateismo ci ha dimostrato che la nostra guida di salvezza non è infallibile: un intero locale per massaggi dove volevano andare i miei due amici è stato sostituito da un parco. E la mappa della guida è di solo due anni fa. Segni di una città che continua a cambiare.
In giro per le vie di Shanghai
  • Il gruppo più strano visto a Shanghai dal sottoscritto era formato da tre danesi, un italiano, uno spagnolo, una francese, un portoricano, un tedesco, un olandese e tre cinesi. Credo che anche il lettore abbia compreso che tale ammasso internazionale era proprio il nostro gruppo di matematici alla riscossa. Nella nostra esoticità siamo stati fermati anche un paio di volte per foto artistiche con altri turisti del luogo sulla Oriental Pearl Tower (altissima e abbastanza brutta torre di Shanghai dalla silhouette equivocabile). Noi occidentali siamo terribilmente esotici. Specie se si hanno i capelli biondi come lo studente Ph.D. danese.
Oriental Pearl Tower
  • Shanghai offre una situazione sociale strana: se state nelle vie principali vi troverete ad affrontare la vita moderna della capitale economica cinese. Quindi grattacieli iper-illuminati, decine e decine di negozi dedicati a vestiario e cibarie (molte mai viste prima), un generale ordine e gente che va di fretta senza degnarti di una minima occhiata. Se invece andate in una via secondaria, vi si spalanca la Cina tradizionale, casette minuscole un po' mal ridotte, mercato all'aperto, polli vivi uccisi sulla strada per il miglior offerente, gente che gioca a scacchi cinesi accanto al proprio negozio, traffico che cerca di farsi strada fra i passanti che esitano nel loro shopping. Entrambi i mondi hanno il loro fascino.
Arco che fa da spartiacque fra zona turistica e zona per cinesi
  • Internet è censurato ed  è il motivo per cui non ho scritto in questo blog per un bel po'. Google cinese non esiste, ci si reindirizza su quello di Hong Kong, Facebook non si può usare, Twitter non cinguetta in mandarino, Google+ è sconosciuto in Cina (ma anche nel resto del mondo), Youtube non trasmette, Wikipedia.org ha seri problemi di connessione, Skype non mi ha dato grandi segni di vita, i blog sono tutti bloccati. Per il resto dei siti pochi problemi a parte la connessione a rallentatore. Gmail, Outlook Online, 9gag, Last.fm, Grooveshark, Geekissimo, ecc... funzionano tutti senza problemi. Dovrò trovare una soluzione a questo problema nei mesi a venire. 
Shanghai di notte. Inserita qua perché fa molto serie di fantascienza con problemi di censura.
E qua per ora concludo la lista. In futuro si parlerà sicuramente ancora di Cina (visto che ci dovrò tornare l'anno prossimo per tre mesi) e di questo viaggio, ma per ora credo che possa bastare così.

Tutte le foto sono state fatte dal sottoscritto con una macchina fotografica particolarmente smarsa.


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