mercoledì 12 giugno 2013

In Cina (terza parte)

Guarda nell'angolo! Un antichissimo
Starbucks coffee del XVI secolo!
Per la seconda parte, clicca qua: http://x134.blogspot.dk/2013/06/in-cina-seconda-parte.html


Il turismo in Cina: ovvero dove finire dove c'è veramente tanta tanta tanta tanta tanta e ancora tanta gente

Ed eccoci alla terza parte di descrizione del mio viaggio in Cina.

Il primo maggio in quasi tutte le parti del mondo è la festa internazionale del lavoratore, la Cina, da bravo paese comunista non fa eccezione, e ha dato il via libera ai cittadini cinesi di festeggiare il giorno preferito dai sindacalisti italiani. Purtroppo il primo maggio 2013 cadeva di mercoledì, quindi un giorno solo di vacanza per i cinesi: troppo poco avranno pensato le teste cinesi per una festa così communisticamente importante. Che cosa fare quindi? Semplice. Per gli statali sabato e domenica di quella settimana sono diventati lavorativi, mentre lunedì e martedì si sono trasmutati in festivi. E io, da bravo dottorando a lavoro dentro all'università cinese mi sono ritrovato incastrato in questo gioco di giorni.

L'imponente edificio contenenti le antiche
vestigia dei turisti che incautamente sono
entrati per visitare tutti i negozi
all'interno di esso.
Ho approfittato quindi di questi giorni per diventare uno di quei classici crudeli e malfamati individui che si aggira tutti i giorni nelle nostre amate città italiane: mi sono tramutato in un turista. 
Sprovvisto dai miei amici cinesi, in vacanza in posti lontani, mi sono avventurato da solo per la grande megalopoli cinese.
Prendere la metro non è stato difficile: in precedenza avevo, infatti, comprato con Bao una carta ricaricabile per usare tutti i mezzi di trasporto di Shanghai (metrò, bus, taxi, traghetto). Salgo un po' spaventato, ma il timore è completamente ingiustificato: le indicazioni sono chiarissime, spiegate con un discreto inglese e facili da seguire. Chi ha un minimo di dimestichezza con inglese e metropolitane non avrà mai difficoltà a Shanghai.

I luoghi turistici sono una cosa impressionante; almeno a Shanghai ho avuto continuamente una sensazione di finto fintissimo fasullo (Shuozhou da questo punto di vista è molto meglio). Tutte le costruzioni fatiscenti cinesi sembravano tutte terribilmente nuove tanto che sembrava quasi sentire nell'aria l'odore della plastica da prodotto appena aperto. Tengo a precisare che non tutto è brutalmente falso: forse, probabilmente ed ipoteticamente credo di aver visitato un tempio abbastanza antico. Non ne sono proprio sicuro però.

E questo, cari lettori, è un cavallo fatto col caramello
fondente! 
Tali luoghi, inoltre, sono fatte apposta per due tipi di umanoidi:
  • il turista occidentale: quindi negozi con paccottiglia a prezzo astronomico da contrattare fino allo sfinimento (immancabilmente tuo), McDonald, KFC e Starbucks, ristoranti con menù inglese non di qualità con prezzi assurdi. Niente H&M o altri negozi di moda occidentale che si trovano immancabilmente in tutti gli altri centri commerciali.

  • il turista cinese: a cui vengono forniti un numero impressionante di negozietti a 5-10 Yuan e tantissime bancarelle per spuntini veloci (con cibo troppo cinese per essere ordinato spontaneamente da un occidentale).
Presso ogni divinità c'era qualche persona
che si fermava per fare qualche preghiera.
Questo miscuglio di negozi e false strutture architettoniche porta la gente a frotte. Talmente tanti turisti che per farsi spazio fra la gente in tali luoghi bisogna far rivivere gli antichi insegnamenti marziali sopiti nel proprio spirito ancestrale.

Questo è il mausoleo di Nanjing che mi sono
trovato a visitare. Più spettacolare da fuori
che da dentro. E si! Sto postando tante foto
con lo scopo crudele di rovinare la
formattazione di questo blog.
Al contrario di quanto si dice, non ho visto tantissimi falsi, ma è anche vero che 1) non sono andato a cercarli, 2) probabilmente le Converse che ho comprato (tra l'altro comodissime) probabilmente sono false, quindi non fidatemi del mio più che sindacabilissimo giudizio, 3) l'anno scorso hanno cercato di rifilarmi a 50€ (poi contratte a 30€) una scacchiera cinese dal valore di 5€ (no, non sono stato così ingenuo a comprarla alla fin fine). Fate attenzione alla contrattazione! Io l'ho sempre evitata a prescindere conoscendo quanto sono ingenuo con questo genere di cose.

Un Buddha guerriero. Almeno credo... O_o...
Quelle alle pareti sono tanti piccoli
deliziosi Buddhini. 
Nei miei giri turistici sono anche finito in qualche tempio che presumo di tipo Buddhista. Ovviamente, in caso di errore, concedo qualsiasi esperto religioso-orientale cinese a picchiare il Dio del commercio protettrice delle città in mia vece. Da persona educata a visitare quasi tutte le chiese del vecchio continente, non mi sono tirato indietro. Ho visitato due tempi buddhisti e due mausolei (questi ultimi a Nanjing) rimanendo meravigliato di quante divinità sono adorate e di quanti momenti di storia il nostro mondo occidentale non è a conoscenza. Uno dei tempi buddhisti era dotato di una bella pagoda: ogni piano era dedicato ad un differente Buddha. Ho trovato curioso che molte delle monete offerte erano incastrate all'interno delle piccole manine dei numerosissimi Buddhini che rivestivano le pareti della pagoda.



Parchi parcosi parchetti: ovvero "Aria! Aria! Ho bisogno di aria!"

Oh! Il piccolo laghetto all'interno del parco.
Questo è stato il momento in cui mi sono accorto di essermi
perso e di dover raggiungere i grattacieli sullo sfondo.
Una delle cose più fastidiose di Shanghai è l'inquinamento: numerose le persone andare in giro munita di mascherina di fronte alla bocca. E' quindi automatico spesso voler andare a riposarsi nei parchi a respirare un po' di aria pura (di verde a Shanghai ce n'è, basta saperlo trovare).
Io ho fatto il grave errore di andarci il primo di maggio, dopo due giorni di turismo. Ora. Immaginatevi un momento come sono i parchi in Italia il primo di maggio di solito (no, non quest'anno): bambini dappertutto, famiglie che gironzolano sfruttando i primi raggi di sole semi-estivo, coppiette da clima primaverile, ragazzi che giocano a pallone, a carte o che prendono il sole. Ecco! Tanta gente giusto? Tanto che non si trova posto? Moltiplicate tranquillamente la cosa per dieci e avrete il numero di gente che c'era nel parco dove volevo rilassarmi.
Ecco! Se volete acquistare la più costosa Coca-Cola
di Shanghai basta che andiate in direzione della Pearl Tower.

AAAH!!! Tantissima gente! Si riusciva a camminare solamente perché il parco era di notevoli dimensioni, ma per sedermi in un posto decente ho dovuto vagare all'interno di esso per una buona ora. Girovagando fra le viette del parco e sentendo diverse musiche di tipo tradizionale cinese (spesso accompagnate da una specie di violino-mandolino), ho notato che uno degli sport più amati dai cinesi, subito dopo il ping-pong, è il badminton. Non avete presente? Quello giocato da Lady Cocca nel cartone animato di Robin Hood della Disney. Gli piace tantissimo ai cinesi. 

Tutte quelle pertiche sono per asciugare
gli abiti all'aperto nella "pulitissima" aria
Se però pensate che questo sia un clima idilliaco, credo che purtroppo dobbiate un po' rimangiarvi il pensiero. Dando un'occhiata alle mamme che accudivano i bambini che giocavano coll'aquilone o con l'ipad, ai vecchi che tenevano d'occhio le partite di scacchi cinesi o ai ragazzi che stavano con la ragazza sotto ad un parasole (bianco è sexy, abbronzato non tanto), non ho notato quel sorriso che, invece, si vede solitamente nei parchi italiani. Un italiano tende a staccare la mente quando va a rilassarsi (o almeno io faccio così), i cinesi mi hanno fatto l'impressione di continuare a pensare ai loro problemi. Non riescono mai completamente a stare distante con la testa dal mondo del lavoro.
Ho vista poca felicità e, parlandone in giro, ho avuto conferma di questo malessere sociale da più cinesi. Per citare le cose che ho sentito dare più fastidio ai cinesi: la forte corruzione dovuta al mancato rinnovo elettorale, i debiti per poter acquistare la prima casa, i genitori a carico dei figli unici e la forte concorrenza in tutti gli ambiti lavorativi. Se riuscite a diventare amico di qualche cinese non siate meravigliati di sentire parlare di questo: tutto il mondo è paese in fondo e la Cina non si discosta moltissimo dalle problematiche che tutti gli italiani colpiti dalla crisi conoscono già benissimo.
D'altronde è anche vero che un occidentale in Cina sarà sempre trattato con parecchio rispetto e, se decide di vivere ai margini della società cinese, potrebbe non notare spesso questo disagio sociale.




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