mercoledì 25 aprile 2012

I miei occhiali mi odiano

Stanchezza post meeting annuale del mio dipartimento in un hotel a quattro stelle presso Hobro? Soddisfazione per essere tornato da pochi minuti dalla biblioteca centrale di Aalborg dove ho potuto suonare il pianoforte? Preparazione mentale per andare a ballare dopo le dieci in centro? Qual è il sentimento che dovrei provare in questo momento?

E la risposta è frustrazione!
No no... calmi calmi! Niente di profondamente psicologico e di dannatamente sentimentale. La cosa è più semplice e nel contempo più ossessivamente fastidiosa.
Sto parlando della dannazione che molti miopi, presbiti, astigmatici e chi altri, possono conoscere: gli occhiali!
Solitamente non ho grandi rogne: indosso i miei occhiali, che anche mi piacciono, e vado tranquillo per la  mia strada con la convinzione che sono miope ma in fondo il mondo è bello!
E invece NO! Non è che ti chini un secondo per allacciarti le scarpe e "Blam!", gli occhiali decidono di darsi al bungee-jumping senza elastico buttandosi dalla folla altezza di quasi due metri? Il cadere per terra sotto al coro di mille parole angeliche e gioiose è il destino fatale della gravità della situazione: cosa che non sarebbe gravissima vista l'estrema esperienza di voli pindarici accumulati dai miei occhiali, se non fosse che in un punto si sono anche leggermente rotti. Fortunatamente la piccola crepa sul lato dell'occhiale non nuoce alla vista, ma, quando diventano scuri (essendo i miei occhiali fotosensibili), tale crepa non cambia colore lasciando un non simpatico effetto brillantino. Damn!

Attori che interpretano i miei occhiali
nel loro sprezzante istinto di libertà.
Sarebbe bello che finisse qua, giusto? Giusto? No... sbagliato! Perché la serata dopo, che sembra una tranquilla notte all'insegna di un post-salsa come un'altra, si trasforma in un tragico dramma (o in una drammatica tragedia... a scelta). Vado in bagno, appoggio gli occhiali sulla mensolina sovrastante il lavello, iniziò a lavarmi i denti tranquillo tranquillo, finisco di lavarmi i denti, prendo in mano gli occhiali e... e...
E la stanghetta destra degli occhiali, grazie ad un fantastico effetto leva, decide di suicidarsi. Così! Sui due piedi! Senza nemmeno lasciarmi una lettera di avvertimento in cui saluta con affetto la compagna di sinistra. Un banale "Tak!" e io rimango a bocca aperta a rimirare l'inevitabile di un grido contro il destino, il karma, la casualità e qualsiasi altra cosa che può aver provocato un simile danno.

Senza stanghetta è arduo portarsi gli occhiali addosso e così mi sono ritrovato a tornare, dopo anni, nel fantastico mondo della low resolution. Ove tutti gli oggetti sembrano soffrire uno strano effetto Doppler visivo e sembra di stare in una situazione continua di fotografia sfuocata. Ed è così che la solita passeggiata appartamento - fermata del bus è diventata un viaggio al limite dell'onirico; con ombre da sogno che diventavano reali pian piano che si avvicinavano dal sottoscritto per poi tornare nel loro ambiente utopico.

Ho passato una mattinata da miope, ma per ora si è riuscito a rimediare in qualche modo grazie all'uso chirurgico del sacro scotch sulla parte amputata. Prossimamente dovrò passare dall'ottico per vedere di sistemare in maniera meno ortodossa al danno! Nuovi occhiali in arrivo? Gli esperti dicono "Probabilmente si!".



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