lunedì 7 maggio 2012

Il matematico impertinente (giorno 4)

Oggi è stata una di quelle rare serate in cui mi sono girate le scatole senza alcun motivo preciso, cerco di trovarlo ma non lo trovo. Magari è solo stanchezza dovuta alla bella passeggiata fatta nel parco questo pomeriggio, forse potrebbe essere il leggero mal di testa provocato dagli occhiali nuovi un po' stretti, o ancora la strana sensazione che qualcosa debba avvenire nei prossimi giorni in cui sarò a Copenaghen per un workshop. Fatto sta che so che sarei dovuto rimanere a casa nelle passate due ore ed invece sono andato a lezione di salsa e bachada col risultato che ho ballato da cani e ora sto peggio di quando sono uscito. Fortunatamente mi è venuta in soccorso l'acclamatissima serie "30 libri per 30 giorni" che oggi mi permette di sfogarmi un po' col libro che più ho odiato. Quel manuale che userei come bersaglio a tiro al piattello, quel tomo che chiamerei "Luigi XIV" per vederlo finire sotto la ghigliottina, quel componimento che metterei al posto dei conigli suicidi nel libro sui conigli suicidi, quel libro che porterei su una scogliera a vedere il tramonto e poi lo butterei giù sperando che si metta anche ad urlare, quel manoscritto a cui direi "Mi spiace, ma per me sei solo un amico" con la speranza che cada in depressione e si suicidi... insomma, il peggiore libro che abbia letto.
E la palma d'oro, se avete letto il titolo attentamente o avete visto la gigafotografia qua a lato, è: "Il matematico impertinente" di Odifreddi.

L'intero messaggio del libro riassunto in un'immagine.
Prima di tutto la cosa che mi da fastidio principalmente è il titolo perché di matematico ha ben poco e di impertinente ne è fin sopra ai capelli. E' un libro che doveva chiamarsi "L'impertinente" o "Guarda che sei un credente ti sfascio la casa!" o "Io sono ateo! Guardatemi!". Ci sono miriadi di modi di dire le stesse cose e Odifreddi riesce nella delicata maniera di dire un determinato concetto con la stessa delicatezza di un giocatore di baseball quando colpisce una palla per colpire quel dannato bambino posizionato in terza fila con quel sorriso così carino. Col suo libro, il matematico Odifreddi cerca nel condivisibile tentativo di demolire tutte quelle credenze cattoliche / religiose / superstizione che affliggono il credente e ce la fa. Da agnostico condivido il 97,45 per cento di quello che dice, ma lo fa nella stessa maniera estremista di un terrorista di AlQuaeda. Per quasi tutto il libro sembra gridare al lettore: "IO HO RAGIONE!!! Io sono la verità! Se credi hai il cervello di un'iguana lobotomizzata!".  "Ma perché?" io ti chiedo mio caro odiatore del gelo non così forte?!? Perché devi insultarmi così tanto i credenti? Te che ti sei fatto una passeggiata con un prete senza ricavarci un ragno dal buco a parte una bellissima esperienza personale (se ben ricordo da qualche lettura)! Perché?!? So che puoi parlare in maniera più pacata... lo percepisco dall'incipit. E allora perché? Addirittura ti prendi il ruolo di Gesù o di Hitler per rendere chiara la tua idea, facendo un intervista terribilmente pilotata. Ma nemmeno quelli di Iene fanno così con le interviste doppie! Non potresti usare un tono migliore? Un pochettino? No? E vabbè! (Lo scrittore di questo blog fa spallucce sconsolato e si allontana verso il tramonto).

Un libro da buttare quindi?
Ma no! Assolutamente no! E' un ottimo libro. uno splendido libro! Ma che non va bene a me, sono io che non vado bene con questo libro. Io sono un matematico. Agnostico! Ma non sono impertinente. Se incontro qualcuno credente o superstizioso uso le stesse identiche tematiche di questo libro, ma è il modo! Il modo che non sopporto e che non userei mai e poi mai con nessuno! Con le persone con cui parlo cerco di essere sempre rispettoso soprattutto se è un credente. Il libro è veramente buono e in verità ne consiglio la lettura (specie se siete credenti e volete vedere un ateismo estremista), ma se siete persone sensibili come il sottoscritto non leggetelo. Non fatelo! Vi risparmiate un po' di bile e vivrete più felici!


Nessun commento:

Posta un commento